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Secret Invasion usa l’IA e scatena la polemica

Il regista di Secret Invasion ha confermato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la realizzazione della sequenza di apertura della nuova serie Marvel. Una scelta che è risultata poco apprezzata dal pubblico.

Il primo episodio della nuova serie Marvel, disponibile in streaming su Disney+, fa discutere soprattutto per la sequenza dei crediti di apertura: creata con il supporto dell’intelligenza artificiale. Una scelta confermata dal regista Ali Selim e che ha prontamente diviso il pubblico. A detta del regista, i Method Studios hanno collaborato alla realizzazione della sequenza tramite l’impiego dell’intelligenza artificiale così da adattarsi ancor di più alle tematiche esplorate nello show. Ma perché così tanto rumore attorno a questa scelta?

Secret Invasion, il ritorno di Nick Fury

Nick Fury (Samuel L. Jackson) torna sul piccolo schermo con la prima serie Mervel della Fase 5. In Secret Invasion, la trama ruota attorno a una rivolta da parte degli Skrull il cui intento è quello di conquistare la Terra, trasformandola nella loro nuova casa, anche a discapito degli esseri umani. Per questo motivo, Nick Fury, di ritorno dallo spazio, cerca di dare una mano.

Nella serie sono presenti nomi ben noti ai fan Marvel come Maria Hill (Cobie Smulders) e James Rhodes aka War Machine (Don Cheadle). Così come nuovi – conosciuti – volti, tra cui Olivia Colman ed Emilia Clarke.

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Marvel e intelligenza artificiale, la polemica

In merito ai crediti di apertura, che accompagnano ogni serie televisiva Marvel, il regista e produttore esecutivo Ali Selim ha raccontato a Polygon perché ha scelto di affidare il lavoro ai Method Studios:

Quando ci siamo rivolti ai fornitori di intelligenza artificiale, questo faceva parte del progetto: è venuto fuori proprio dall’identità degli Skrull che cambiano forma. Non capisco esattamente come funziona l’IA, parlavamo con loro di idee, temi e parole e poi il computer elaborava. E successivamente potevamo cambiare un po’ la sequenza usando le parole, e così il risultato cambiava.

E se il regista di Secret Invasion ha apprezzato particolarmente lo sforzo dell’intelligenza artificiale, il pubblico è di tutt’altro avviso.
Le critiche più forti puntano soprattutto alla sostituzione di artisti e scrittori, perdita di posti di lavoro in favore dell’IA. Per questo i Method Studios hanno pensato di rispondere spiegando il loro punto di vista. Come si legge nella nota riportata da The Hollywood Reporter:

Lavorare su Secret Invasion, uno show accattivante che esplora l’infiltrazione di alieni nella società umana, ha fornito un’eccezionale opportunità di approfondire l’intrigante regno dell’IA, in particolare per la creazione di attributi e movimenti unici dei personaggi, utilizzando uno strumento di intelligenza artificiale personalizzato per questo particolare elemento perfettamente allineato con il tema generale del progetto e l’estetica desiderata.

Il processo di produzione è stato altamente collaborativo e interattivo, con un’attenzione dedicata a questa specifica applicazione di un set di strumenti IA. Ha comportato un enorme sforzo da parte di talentuosi direttori artistici, animatori (competenti sia in 2D che in 3D), artisti e sviluppatori, che hanno impiegato tecniche convenzionali per realizzare tutti gli altri aspetti del progetto. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che mentre la componente IA ha fornito risultati ottimali, l’IA è solo uno strumento tra la gamma di set di strumenti utilizzata dai nostri artisti. Nessun lavoro di artista è stato sostituito incorporando questi nuovi strumenti; invece, hanno integrato e assistito i nostri team creativi.

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In conclusione

Al The Hollywood Reporter, i Method Studios hanno quindi precisato che gli strumenti di intelligenza artificiale utilizzati sono già esistenti e personalizzati, ma l’intera produzione è stata realizzata in modo tradizionale, quindi dal dipartimento artistico con il supporto di animatori, compositori e artisti vari, comprendendo “la fase iniziale dello storyboard, l’illustrazione, la generazione IA, l’animazione 2D/3D ed è culminato nella fase finale del compositing”.

Carlotta Pinto
Carlotta Pinto
Scrittrice per la carta e per il web, appassionata di cinema e serie tv.

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