Finalmente l’alba, l’attesissimo film di Saverio Costanzo, sarà presentato in concorso all’80ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia, iniziata in pompa magna ieri 30 agosto, per poi sbarcare nelle sale italiane il 14 dicembre con 01 Distribution. Regista tra le varie opere della serie tv L’amica geniale e di Hungry Hearts, Saverio Costanzo ritorna a Venezia per la terza volta (la prima è stata con La solitudine dei numeri primi) con una pellicola che accende i riflettori sul mondo dello spettacolo dei primi anni Cinquanta attraverso la storia una giovane aspirante attrice italiana.
Tra gli interpreti principali figurano la talentuosa e promettente Rebecca Antonaci, l’affascinante e seducente attrice britannica Lily James e il brillante Willem Dafoe. Nel cast sono inoltre presenti Joe Keery, Rachel Sennott, Alba Rohrwacher.
Finalmente l’alba – La trama
Roma, 1953. Mimosa (Rebecca Antonaci) è una giovane ragazza, semplice e per nulla sofisticata, prossima al fidanzamento con un uomo benestante ben voluto dalla sua famiglia. Recatasi a Cinecittà per sottoporsi a un provino come comparsa, trascorrerà una lunga notte in compagnia di un nutrito gruppo di attori, in seguito alla quale cambierà radicalmente ogni sua prospettiva sulla realtà.
Un viaggio lungo una notte
Una notte infinita ed eccitante, ricca di incontri e di emozioni, durante la quale la protagonista potrà acquisire una maggiore consapevolezza di sé, come spiega Costanzo in una recente intervista: “Mimosa trova la parte più coraggiosa del suo io interiore e attinge alla sua autocoscienza grazie all’incontro con un gruppo di attori americani che stanno girando un peplum a Cinecittà. È un film sul mondo dello spettacolo, un film di ambizioni, vanità.”
Finalmente l’alba – Il caso Montesi
Costanzo prosegue facendo riferimento al caso Montesi, un terribile fatto di cronaca nera italiana risalente al 1953 e relativo alla morte per annegamento di una giovane ragazza, Wilma Montesi: “La lunga notte che viene raccontata nel film si svolge poco prima dell’uccisione di Wilma Montesi. È stato il primo caso di femminicidio di grande risonanza mediatica in Italia […]. Il punto di partenza quando ho iniziato a scrivere il film è un suo elemento costitutivo”.