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Rocco Schiavone 5, le prime considerazioni sulla serie

Rocco Schiavone è tornato. La quinta stagione è cominciata come sapevamo, con tutte quelle istanze che hanno accompagnato lo spettatore per anni. Scorbutico, disilluso e poco avvezzo ai complimenti, Rocco Schiavone ha anche stavolta importanti enigmi da risolvere (o come li chiama lui, “rotture di palle”).

Difficile tirare le somme di una stagione intera, quando questa è solo agli albori. Eppure, le indicazioni fornite dalla serie Rai sono già molte. Intanto proverà a bissare il successo distributivo di Mare Fuori (una meta al momento inarrivabile). Secondo poi, c’è da capire quanto l’emittente nazionale voglia approfondire il personaggio interpretato da Marco Giallini, al massimo della sua espressione attoriale (Romanzo Criminale permettendo).

Rocco Schiavone 5 non è partita bene. Le critiche di alcune fazioni della politica italiana si sono fatte sentire eccome. La rivendicazione attiene a un affresco troppo permissivo nei confronti del corpo della polizia nazionale. Regia e sceneggiatura avrebbero infatti avuto l’ardore di dare una caratterizzazione da fuori legge al vicequestore Schiavone (si parla, nello specifico, di quando lo stesso fuma erba in commissariato).

La serie è dunque a una sorta di prova del nove. Interessante capire se ci sarà spazio alla libertà narrativa (come effettivamente è stato finora) o se si risentirà di alcune proteste pervenute. Il non lauto anticipo è premonitore di un impianto scenico che potrebbe essere già stabilito. Pertanto, sarebbe difficile cambiare l’opera in corsa.

Rocco Schiavone

Rocco Schiavone 5 – Da noir a giallo puro

Rocco Schiavone 5 comincia da dove si era interrotta la quarta stagione. Il vicequestore conduce una vita solitaria, spassionata e priva di slanci. Uno ci sarebbe: Sandra. Il personaggio interpretato da Valeria Solarino ha una sorta di liaison amorosa con Rocco Schiavone che però non sembra ricambiare più di tanto.

Al commissariato le cose vanno come sempre. Fa piacere da un lato scoprire che il vicequestore rivolga ancora parola a D’Intino (colui che sarebbe a detta sua “il mezzo che Dio usa per punirlo”). Dall’altro però è stata praticamente tolta una grossa fetta della torta. La regia ci mostra subito che i due sono già quasi riappacificati dopo il duro confronto dell’episodio precedente.

Manca pathos, manca una vera e propria parte del percorso. Dove ricercare nuova linfa? Il caso da risolvere è stavolta internazionale: un corpo ritrovato al confine tra Italia e Francia diventa l’oggetto della contesa tra gendarmerie e polizia (nulla che non si sia già visto nel novero delle serie televisive, anche italiane).

La risoluzione del primo enigma di Rocco Schiavone 5 è tuttavia banale. Diciamolo, non fa tracimare gli occhi dalle orbite. L’intensità narrativa è smorta, apatica e non da segnali di dinamismo. Rimane solo una grande curiosità per cosa succederà dopo.

Nella prima puntata di Rocco Schiavone 5, ci sono almeno due fattori positivi dai quali prendere spunto per comprendere il seguito che verrà. Innanzitutto, interessante lo spunto legato a Italo. Lo si vede molto avverso a Rocco (il rapporto tra i due sembra infatti ben lungi dal riprendere fuoco). Solo il ritorno di Caterina potrà smuovere le acque.

Anche qui, tuttavia, la sceneggiatura non splende per chiarezza. La Rispoli è di fatto sparita. Dopo aver gettato l’amicizia di Rocco e Italo in un oblio senza fine, a livello di sceneggiatura sono pochi gli spunti che lascino pensare a un re-inserimento sensato e coerente. Più probabile che l’agente ritorni all’improvviso come spesso Rocco Schiavone ha dimostrato.

Un altro elemento importante e offerto al pubblico durante la partita di calcetto (poliziotti vs giudici) è l’assenza sostanziale di Sebastiano. Ci sono entrambi gli amici romani del vice questore, ma lui ovviamente sta in carcere. Dopo il tentato omicidio a Enzo Baiocchi non si sa più nulla di lui. Anche se l’assenza pesa, urge trovare un escamotage narrativo che possa far rientrare il personaggio: proprio il ritorno di Baiocchi, come minaccia della serie, potrebbe evadere questa necessità.

Rocco Schiavone

Previsioni e anticipazioni sul futuro della serie

Insomma, la serie che tanto è stata amata, che ha conquistato il pubblico di prima serata della Rai, è a un bivio. L’atmosfera gotica e noir che ha accompagnato lo spettatore c’è, rimane ed è sostanzialmente fedele. Totalmente appiattito l’effetto sorpresa, non più una delle prerogative di Rocco Schiavone (già dalla terza stagione in poi).

Rimangono congetture e anticipazioni. E anche quel gossip burlone che si genera intorno al cast stesso. Valeria Solarino si è lasciata andare su talune considerazioni legate al futuro del rapporto tra il suo personaggio e Rocco. Il web non sembra nemmeno troppo scatenato.

Rocco Schiavone nel prossimo episodio (in onda mercoledì 12 Aprile) sarà alle prese con un omicidio accademico. A scomparire sarà la Professoressa Martinet (una studiosa di Leonardo Da Vinci). Parallelamente Sebastiano sarà vittima di un furto particolare, e qui il suo amico dovrà ingegnarsi (con mente e cuore) per risollevare le sorti di un rapporto ai minimi storici.

La speranza è che si possa tornare ad apprezzare quell’impianto noir che ha contraddistinto la serie. Che Marco Giallini non si più stanco di interpretare un ruolo che gli ha dato un boost attoriale notevole e che Rocco Schiavone stesso non sia più al centro delle critiche per delle semplici scene che non dimostrano nulla di concreto. Se non una sostanziale dicotomia tra sacro e profano (un assunto che tutti sperimentano in fin dei conti).

Rocco Schiavone
Federico Favale
Federico Favale
Anche da piccolo non andavo mai a letto presto. Troppi film a tenermi sveglio. Più guardavo più dicevo a me stesso: "ok, la vita non è un film ma se non guardassi film non capirei nulla della vita".

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