Il drama comedy di Hugo Gélin ha reso il regista e produttore francese un talento noto anche al cinema internazionale. La pellicola arriva in Italia già campione d’incassi dal paese natio, la Francia, e vanta di un cast all’altezza delle aspettative. Omar Sy, volto famoso del duo male assortito in Quasi amici, questa volta veste i panni di un padre single alle prese con una bambina di pochi mesi del quale non conosce nemmeno l’esistenza. L’umorismo del suo personaggio “tipo” non manca, quasi lo definisce. Famiglia all’improvviso (Istruzioni non incluse) è un remake del film messicano Instructions not included di Eugenio Derbez.
Questo è uno di quei film che già dalla lettura del titolo si riesce a capire metà dell’opera, il che può sembrare una debolezza (per la curiosità dello spettatore) ma anche una sfida (per la capacità del regista di allontanare il più possibile la realtà filmica dalle aspettative).
Restando in tema di titoli, è bello vedere come ogni paese adotti un nome diverso per la pellicola: mentre quello italiano richiama alla mente uno stile comico, per via della presupposta goffaggine del genitore restante; in inglese (Two is a family) trasforma il film in un racconto drammatico; in francese (Demain tout commence) invece lascia presupporre un tono speranzoso, connotato di un anticipatorio happy ending. Ma in fin dei conti, nessuna di queste ipotesi si rivela fallace. Famiglia all’improvviso, infatti, riversa i diversi generi all’interno di una narrazione stratificata che si alterna, e in alcuni punti si amalgama, nel corso degli eventi.
Dopo un inizio burrascoso il picco emotivo sembra crollare fino al successivo colpo di scena. Questa oscillazione fa si che i personaggi si rivelino poco alla volta lasciando alto nello spettatore il livello d’interesse. Costretto a salutare la sua bella vita da playboy, a bordo di una barca nel sud della Francia, Sam si ritrova bloccato a Londra, senza un soldo nelle tasche e con una bambina tra le braccia. Dal sereno alla pioggia, dalla spensieratezza alla preoccupazione, dal calore estivo Sam deve affrontare un cambiamento drastico.
In ballo non c’è solo il trasferimento imminente in una nuova città ma anche il lavoro, la lingua e l’inesperienza con i bambini. Non a caso quella a cui assistiamo è una crescita condivisa tra la piccola Gloria e suo padre in cui entrambi scoprono un mondo nuovo.
“Non esistono padri perfetti e madri migliori” afferma Sam in una delle scene più commoventi del film. La pellicola infatti mostra non solo gli aspetti positivi di una relazione padre/figlia ma ne scardina anche le problematiche. La narrazione muta da favola disneyana a rappresentazione cruda della realtà, i sentimenti diventano risentimenti e le mancanze ingombranti presenze.
Il prototipo di genitori che viene raffigurato è più oscuro e complesso di quanto possa apparire; è solo con il passare del tempo, con l’infittirsi della trama e con gli imprevisti del caso che si riesce a produrre un quadro completo della situazione (anche se la figura della madre, interpretata da Clémence Poésy, si trascina dietro alcuni buchi narrativi).
Solamente affrontando la sfida più grande della sua esistenza, Sam riesce a sconfiggere quella paura innata che sta alla base della vita. Quel senso di inadeguatezza che suo padre esorcizzava nella parte iniziale, e che in diversi momenti risuona nella testa di Sam, “La paura è un animale che può essere addomesticato o ucciso” ora si rivela la sintesi della sopravvivenza umana. La sensazione di adrenalina mista al terrore, che aveva bloccato il piccolo Sam dal lanciarsi da una scogliera, ora suggestiona in lui una forza capace di reagire a qualsiasi potenza sovrumana che si alimenta delle sue debolezze.
Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse è in minor parte anche un film sul cinema, per via del lavoro da stuntman del protagonista che trascina lo spettatore all’interno delle dinamiche spettacolari, tra i ciak delle numerose scene interpretate dalla controfigura e gli effetti visivi adoperati. In conclusione, la pellicola di Hugo Celin, riesce a sfruttare a sua favore anche il sonoro, che funge da legame tra le diverse inquadrature quando il montaggio diventa movimentato, portando a casa l’approvazione degli spettatori italiani.
Voto Autore: [usr 3,5]