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Ransom Canyon – La recensione della serie Netflix

Dalla conquista del west alla rivincita del west: Ransom Canyon mescola le atmosfere rurali del Texas con i triangoli amorosi.

Se in passato si è parlato di conquista del West, oggi è forse arrivata la rivincita del west: atmosfere rurali da togliere il fiato, cappelli da cowboy, (moderni) saloon e triangoli amorosi in ogni dove. Ransom Canyon, la nuova serie tv targata Netflix, mescola il fascino rurale di Yellowstone con le storie d’amore degne di Virgin River. Tratta dai romanzi di Jodi Thomas, la serie ha per protagonisti Josh Duhamel e Minka Kelly.

Ransom Canyon

Ransom Canyon – La Trama

La storia ruota intorno a tre famiglie di allevatori: i Kirkland, i Collins e i Fuller. Staten Kirkland (Josh Duhamel) è proprietario di un ranch in Texas, noto come Double K. La sua vita viene segnata da due tragedie: la morte della moglie e, qualche anno dopo, quella del figlio adolescente.

Staten, dunque, appare incapace di provare emozioni e sentimenti, opponendosi alla costruzione di un oleodotto nella loro terra incontaminata, caldeggiato dal cognato Davis (Eoin Macken). Ad aiutarlo c’è Quinn (Minka Kelly), migliore amica della sua defunta moglie e segretamente innamorata di lui. Ex pianista di successo a New York, Quinn gestiste la sala da ballo del piccolo paese di Ransom Canyon, insieme a Ellie (Marianly Tejada).

Nel frattempo, Cap Fuller (James Brolin), proprietario del Fuller Ranch, assume Yancy Grey (Jack Schumacher), giovane con un passato difficile che si rivela essere suo nipote. Yancy si innamora di Ellie, ma il loro rapporto viene messo fin da subito a dura prova.

La serie esplora anche le vicende di Lauren (Lizzy Greene), capo cheerleader e figlia dello sceriffo, che sogna di lasciare la città. Il suo cuore è conteso da Reid Collins (Andrew Liner) e Lucas Russell (Garrett Wareing), ragazzo umile ma con grandi ambizioni.

Ransom Canyon – La Recensione

Ransom Canyon mescola il genere western con il dramma romantico, seguendo una formula nota al pubblico di Netflix, come dimostra la già citata Virgin River. La serie non brilla particolarmente per originalità. I personaggi ricalcano degli stereotipi già visti: il cowboy taciturno e ferito, la donna indipendente, la barista prorompente, il vecchio burbero, la giovane combattuta tra l’amore e il desiderio di fuga. A fare da sfondo e, in parte, da protagonista è la terra. I personaggi sono radicati al loro territorio da più punti di vista: economicamente, emotivamente e anche simbolicamente.

La serie tocca molte tematiche: dalle vicende familiari al teen drama, dal mistery con sfumature quasi poliziesche al dramma politico. Il risultato è un impasto ben mescolato che intrattiene lo spettatore. Tuttavia, alcune linee narrative sembrano voler gettare delle esche in vista di un’ipotetica futura seconda stagione. Menzione d’onore per i paesaggi mozzafiato, che contribuiscono in maniera decisiva all’atmosfera generale. 

In definitiva, Ransom Canyon è un buon capitolo introduttivo. Non inventa nulla, ma crea un universo pieno di potenzialità. Con una seconda stagione più audace e centrata potrebbe diventare qualcosa di più.

Ransom Canyon – Il cast

Il cast mescola volti già noti al grande pubblico con alcune giovani promesse. Josh Duhamel è Staten Kirkland, rancher affascinante e tormentato. Staten è un uomo che ha perso tutto e che si è rifugiato nel silenzio, aggrappandosi a ciò che resta della sua identità: la terra. Ostile al cambiamento, Staten diventa il custode della sua terra, pronto a difenderla dal progresso tecnologico.

Quinn (Minka Kelly), al contrario, è la sua controparte luminosa. Anche lei ha alle spalle un passato sofferto: la perdita della sua migliore amica l’ha costretta a lasciare una carriera da promettente pianista a New York. A differenza di Staten, Quinn non si chiude, ma diventa una presenza empatica e terapeutica per chi la circonda. Davis, interpretato da Eoin Macken, è l’antagonista principale della serie. Schiacciato dai debiti e accecato dall’ambizione, è il promotore della costruzione di un oleodotto destinato a passare proprio attraverso le terre di Ransom Canyon. Davis è il volto del progresso spietato, quello che ignora la tradizione e sacrifica la comunità sull’altare del profitto.

Yancy (Jack Schumacher) è il personaggio che affronta il cambiamento più profondo. Inizialmente mosso da intenti utilitaristici e apparentemente distante dalle dinamiche locali, finisce per sviluppare un sincero affetto per quella terra che, in fondo, rappresenta un passato che non ha mai avuto davvero modo di conoscere. Un’evoluzione resa possibile anche grazie a Ellie (Marianly Tejada), giovane donna combattiva e determinata, che con la sua schiettezza e la sua forza lo spinge a guardare oltre i propri limiti e interessi. Cap (James Brolin), il vecchio burbero e saggio, rappresenta la memoria del luogo, una sorta di guida morale. Il filone teen è affidato a Lauren, Reid e Lucas, che danno voce alle inquietudini e ai desideri della nuova generazione, alle prese con amori complicati, aspettative familiari e scelte di vita.

Conclusioni

Ransom Canyon è una serie piacevole e ben confezionata, perfetta per chi cerca una visione rilassata senza troppe pretese. Non reinventa il genere né sorprende per originalità, ma riesce comunque a intrattenere grazie a un buon ritmo narrativo, paesaggi suggestivi e personaggi capaci – seppur stereotipati – di suscitare empatia. Un prodotto che sa di comfort series, con del potenziale ancora da sviluppare nelle prossime stagioni.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Ransom Canyon è, in generale, una serie piacevole, perfetta per chi cerca una visione senza troppe pretese. Senza reinventare il genere né innovarlo, la serie riesce a intrattenere grazie a un buon ritmo narrativo, paesaggi suggestivi e personaggi capaci di suscitare empatia.
Laura Andriuzzi
Laura Andriuzzi
Sono una fan del cinema e della scrittura, amante di maratone cinematografiche e scontri critici sulla trama. Dalle commedie francesi ai crime procedural, mi piace tutto ciò che richiede cervello, ironia e una spruzzata di mistero. E se non sto guardando qualcosa? Probabilmente sto tentando di scriverlo!

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