Manca pochissimo al 6 ottobre, data d’uscita di Pet Sematary: Bloodlines. Frutto delle celebri opere di Stephen King, Pet Semetary: Bloodlines è il prequel del film del 2019 Pet Semetary con protagonista Jason Clarke. Bloodlines si colloca temporalmente alla fine degli anni ’60, e vede al centro della storia Jud Crandall, già presente nell’opera originale, intento a combattere il male oscuro che aleggia sulla città di Ludlow.
Una prova ardua quella che la regista e sceneggiatrice Lindsey Beer, quì al debutto dietro la macchina da presa, si è trovata ad affrontare. Mettere le mani su uno scritto di Stephen King è un operazione sempre molto complessa, soprattutto in virtù dell’attenzione minuziosa e dell’approfondimento dei personaggi che King mette nella creazione dei propri racconti.
Nei decenni ci sono stati tantissimi adattamenti campati in aria, che confermano quanto sopra detto. E’ però anche innegabile che Shining, Il miglio verde, Le Ali della Libertà e Misery sono ottimi film o in alcuni casi addirittura capolavori. Quale sarà il posto di Pet Sematary: Bloodlines nella lunga lista degli adattamenti di King?
Le dichiarazioni della Beer sulla scrittura di Pet Sematary: Bloodlines
“Adatto spesso proprietà intellettuali già esistenti perché questo è il tipo di business che portiamo avanti al giorno d’oggi, ed utilizzo sempre lo stesso approccio, cioè onorare lo spirito del materiale di partenza. E con spirito intendo il tema o la questione morale al centro della trama. Quindi, in Pet Sematary la questione centrale è cosa sei disposto a fare per qualcuno che ami ed da lì che proviene l’orrore, la commedia e il dramma. Il passo successivo è poi quello di appoggiarsi a cosa ha reso quella proprietà unica. Bisogna chiedersi quale sia il punto essenziale, ma non bisogna cercare semplicemente di replicarlo. Bisogna creare anche qualcosa in grado di reggersi da solo e che abbia una propria ragione per esistere”.