Martin Scorsese ha di recente espresso il proprio parere sul fenomeno “Barbenheimer“, ma prima di lui, altri grandi registi non hanno nascosto le loro considerazioni.
Cosa si intende quando si parla di fenomeno “Barbenheimer”?
Il fenomeno “Barbenheimer”
Il 2023, il mondo del cinema lo ricorderà sempre come l’anno di Barbie di Greta Gerwig e di Oppenheimer di Christopher Nolan. I due film hanno incassato complessivamente più di 2 miliardi di dollari e sono riusciti, almeno per ora, a stimolare il ritorno nelle sale del grande pubblico.
I numeri da capogiro al botteghino, di questi tempi, sono più unici che rari, ma la vera novità di questo fenomeno cinematografico è stata la sua trasversalità mediale.
Una serie di trend, che hanno interessato social e profili di star famose, hanno cambiato le regole del gioco.
Non solo hanno influenzato campagne di marketing e vendite, ma hanno costretto il sistema cinematografico a riconoscere ancora di più gli spettatori come soggetti attivi e influenzanti e non più esclusivamente come meri fruitori.
Due registi hanno sollevato un grande interesse con le loro opinioni
A questo fenomeno, conosciuto come “Barbenheimer”, non sono rimasti estranei molti registi, che amano definirsi in primo luogo anche spettatori.
Ad attirare l’attenzione più di tutti gli altri sono stati i punti di vista portati da due colleghi di lunga data di Martin Scorsese: Spike Lee e Francis Ford Coppola.
Se il primo, conosciuto per il suo carattere anticonvenzionale e per il suo impegno politico, ha ammirato in particolare il film di Nolan, nel quale, tuttavia, avrebbe preferito vedere mostrati anche gli effetti, che le bombe hanno avuto sul Giappone, il secondo, ha manifestato il proprio apprezzamento per entrambi i film. Il fatto che le persone abbiano riempito le sale per vederli e che non si tratti di opere derivate, ma di veri e propri pezzi unici, per Coppola, è una vittoria per il Cinema.
In seguito alle dichiarazioni dei propri colleghi, come si colloca il pensiero di Martin Scorsese?
Da tempo Scorsese ha dimostrato di essere estremamente sensibile alle tendenze del cinema contemporaneo, verso il quale non ha mai nascosto le proprie perplessità.
Se nel corso degli ultimi anni ha portato avanti dichiarazioni pesanti verso i grandi Cinecomic targati Marvel, palesando il proprio disappunto artistico, questa volta sembra essere di tutt’altro parere.
In una recente intervista, l’opinione del regista di Toro Scatenato e Quei Bravi Ragazzi, ha molto in comune con quella di Coppola.
Al The Hindustan Times Martin Scorsese ha espressamente detto:
“Credo che la combinazione di Oppenheimer e Barbie sia stato qualcosa di speciale. Mi è sembrata essere, odio questa parola, la tempesta perfetta. È arrivata al momento giusto. E la cosa più importante è che la gente è andata a vederli in sala. E penso che sia meraviglioso.
Non ho ancora visto i film. Adoro il lavoro di Christopher Nolan. Margot Robbie, devo dire, ha iniziato con me da The Wolf of Wall Street. Rodrigo Prieto (direttore della fotografia), dopo aver terminato Killers of the Flower Moon, ha girato Barbie. Quindi è tutto in famiglia.
È incredibile come dei film così diversi tra loro si siano adattati perfettamente.
Non si potrebbero avere film più opposti lavorare assieme. Uno, con un tale valore di intrattenimento, puramente con colori vivaci, l’altro, con una tale severità e forza, e, praticamente, sul pericolo della fine della nostra civiltà”.