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I Limoni d’Inverno, un Christian De Sica buono in arrivo nelle sale

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I Limoni d’Inverno, un film che ci regala un Christian De Sica inaspettato e molto umano. Un ex professore di liceo chiuso tra le quattro mura della sua casa e dei suoi ricordi. Intento a scrivere un romanzo su artiste donne sottovalutate. Zelda Fitzgerald, moglie di Francis Scott, conosciuta dal pubblico delle piattaforme per la serie Z: l’inizio di tutto. L’attrice Hedy Lamarr. La francese Alice Guy, regista quando il cinema era ancora un miraggio. La fotografa Tina Modotti. La pittrice astrattista svedese Hilma af Klint.

Tante donne nei pensieri di aspirante scrittore, nessuna donna nella vita di Pietro Lorenzi. Divorziato e da tanto tempo solo. Con le sue carte e le sue ricerche a fargli compagnia. E la passione per il giardinaggio, coltivata sul terrazzo della sua casa nel cuore di Roma. Una vita malinconica e solitaria che sarà stravolta da un trasloco. Felicemente. Con una coppia che si trasferisce nell’appartamento dall’altra parte della strada.

I Limoni d’Inverno, la metafora dell’inverno della vita

Presentato all’ultimo Festival del Cinema di Roma, insieme alla serie TV La Storia e al campione di incassi C’è ancora domani, il film si inserisce in un nuovo panorama di produzioni italiane. Commedie che fanno riflettere, come Gigolò per caso, in cui De Sica interpreta un padre da un passato insospettabile. O racconti corali e disincantati, come I Peggiori Giorni, e il suo prequel, prodotti da Vision Distribution come questa nuova storia.

Una storia di un’amicizia tra Pietro e Eleonora, interpretata da Teresa Saponangelo, pittrice e disegnatrice già “in pensione” perché forse non particolarmente brava. Ad avvicinarlo alla sua nuova dirimpettaia la comune passione per il giardinaggio. Che li porta a passarsi le cose da un terrazzo all’altro. Con quelle corde e quei cestini ancora tanto cari alla Napoli raccontata nei film dal padre Vittorio De Sica.

I Limoni d’Inverno, un racconto malinconico

È arrivato l’inverno sul terrazzo di Pietro, vale a dire nella sua vita. Dopo la ventata di aria fresca di una persona con cui parlare e confrontarsi. Una malattia progressiva ed inesorabile che lo allontana sempre più dalla vita cosciente. Da ricordi vivi e vibranti che lo facciano sentire legato alla sua vita e alla speranza. Riuscirà la sua nuova amica ad aiutarlo a non perdersi del tutto?

Con la regia di Caterina Carone e la sceneggiatura curata con Anna Pavignano e Alessio Galbiati, il film è impreziosito dalla fotografia di Daniele Ciprì. E dalle musiche, dolci e malinconiche, del maestro Nicola Piovani. Per un De Sica convinto e soddisfatto di questa suo nuovo ruolo. “In Limoni d’inverno c’è bontà, amore, amicizia. Bisogna anche raccontare il bello e il buono nel nostro Paese”

Silvia Morghen
Silvia Morghen
Nata a Roma, con una Laurea in Economia alle spalle, una passione per cinema e serie TV, un amore viscerale e mai tradito per la Musica e per le Parole, pensate scritte e parlate, mi porta a cercare un punto di vista, un angolo di visuale, con i quali raccontare le cose da insider. O meglio, da infiltrata doc.

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