L’esorcista, il capolavoro horror di William Friedkin, compie oggi 50 anni: scopriamo insieme la vera storia che ha ispirato il film.
L’esorcista, la vera storia dietro il film
Considerato di diritto un capolavoro del genere horror, L’esorcista di William Friedkin ha terrorizzato generazioni di spettatori. Quanti sanno, però, che il film trae ispirazione da una storia vera?
Ci troviamo in Maryland, nel 1949. La vicenda coinvolge un quattordicenne, nome in codice Roland Doe per garantirne l’anonimato. Si dice che Roland sia stato posseduto dopo aver utilizzato una tavola Ouija.
Pare che la sua condizione fosse associata anche alla morte di una zia. Dopo l’evento, il ragazzo iniziò a manifestare comportamenti insoliti, soprattutto in presenza di oggetti religiosi. Gli episodi riportati – graffi sul corpo e gesti di autolesionismo, oggetti volanti e rumori inquietanti – furono incorporati da William Friedkin in L’esorcista.
Un prete, Raymond J. Bishop, fu chiamato per occuparsi dell’esorcismo del ragazzo. L’episodio in cui Roland attaccò il prete durante un rituale ispirò il libro di William Peter Blatty, sul quale poi si è basato il film.
Durante l’esorcismo, sul corpo di Roland fu trovata incisa la parola “LOUIS”: indizio che spinse la famiglia a cercare aiuto presso la St. Louis University. Qui, padre Walter H. Halloran e il Reverendo William Bowdern continuarono l’esorcismo con l’aiuto di padre William Van Roo, riuscendo infine a ‘liberare’ Roland. Dopo questi eventi, del ragazzo si perse ogni traccia.
L’enigma dell’identità di Roland Doe
Gli esperti sostengono che la vera identità del ragazzo che ha ispirato il personaggio di Regan in L’esorcista corrisponderebbe a quella di Ronald Edwin Hunkeler.
Hunkeler è un ex ingegnere della NASA coinvolto nello sbarco sulla Luna del 1969. Questi avrebbe mantenuto il silenzio sulla vicenda fino alla sua morte, avvenuta in Maryland nel 2020 all’età di 86 anni.