Il 26 novembre 2018 ci lasciava il maestro Bernardo Bertolucci. Durante la sua carriera, ha regalato al pubblico pellicole che hanno raccontato un secolo. Da Ultimo Tango a Parigi, passando per Il conformista, fino ad arrivare a Novecento.
Il suo cinema maestoso, provocatorio e politico ha permesso lui di essere ricordato tra i più importanti cineasti del Novecento. Come ogni artista, anche Bertolucci ha lasciato ai posteri una serie di oggetti e materiali con cui è possibile ripercorrere la sua carriera.
La Fondazione Bertolucci, infatti, possiede un archivio con all’interno immagini, lettere, copioni e cimeli appartenenti al regista, al fratello Giuseppe e al padre Attilio.
Una quantità enorme di documenti e materiale che raccontano, attraverso la storia di tre artisti, un intero secolo. Questo archivio della Fondazione Bertolucci ha trovato finalmente una collocazione.
In via provvisoria, infatti, la Fondazione potrà mantenere tutto il materiale all’interno delle sale dell’ex Palazzo della Provincia nella città di Parma, città natale del regista di The Dreamers. Il sindaco di Parma, Michele Guerra, ha affermato:
“Oggi è un momento storico. Prima di adesso non esisteva un segno così forte dei Bertolucci nella città di Parma, del loro cinema, del loro immaginario, della loro poesia, della loro arte, con uno sguardo internazionale, come era Bernardo che, al pari di Verdi, rappresenta un patrimonio dell’umanità”.
Non si tratta solo di una collocazione, ma anche della possibilità di organizzare incontri, conferenze e approfondimenti circa il cinema e la cultura, promuovendo la formazione delle nuove generazioni. Inoltre, la Cineteca di Bologna, a breve, inizierà l’operazione di digitalizzazione dell’archivio di Bernardo Bertolucci.
Bisognerà aspettare per capire se verranno proposte attività ed iniziative con la finalità di far conoscere al grande pubblico e alle nuove generazioni l’incredibile lavoro svolto dal regista di Parma.