La clessidra del mago di Oz è l’ultimo cimelio cinematografico venduto all’asta. La cifra è a dir poco esorbitante: 495.000 dollari. Giusto per contestualizzare l’avvenuto acquisto, si ricorda che si fa riferimento al film Il Mago di Oz del 1939 di Victor Fleming, una pellicola storica che ha incantato il mondo per la sua futuribilità (grazie anche all’interpretazione maestosa di Judy Garland).
Heritage Auctions, casa d’asta mandataria della vendita, l’ha presentata come il lotto più prezioso di tutti e ha annesso allo stesso una piccola postilla di marketing: la clessidra infatti sarebbe, a detta dei battitori, l’oggetto di scena più riconducibile in assoluto a Il Mago di Oz (quel simbolo indiscusso che inevitabilmente farà pensare al titolo in questione).
Nel concreto, la clessidra si trova nell’antro della Strega Malvagia dell’Ovest e la stessa la mostra a Dorothy indicandole quanto poco tempo la stessa ha a disposizione per cullare i propri sogni e le proprie aspettative (una rivelazione a doppio taglio quindi; negativa e positiva al tempo stesso). La composizione in vetro, legno e cartapesta, mostra al suo esterno dei Gargoyles e ha una fattezza non particolarmente corposa (è alto solo 50 cm per una larghezza di 30).
La clessidra del Mago di Oz non è l’unico oggetto di scena a essere stato battuto durante la stessa asta. Contemporaneamente sono stati venduti il biglietto d’oro de La fabbrica di Cioccolato e il mantello che Charlton Heston indossava ne I Dieci comandamenti (oltre anche ad altre componenti della scenografia de Il Mago di Oz). Non si tratta nemmeno di uno degli oggetti più costosi mai venduti (se paragonata alla mitica Porsche 911s del 1970, appartenuta al leggendario Steve McQueen).
Il valore intrinseco dell’acquisto non sta tanto nel valore stesso dell’oggetto ma nell’investimento a lungo termine che questo comporterebbe: i pezzi storici di film datati valgono infatti molto di più, appartenendo a un mondo passato che “faceva” cinema in modo diverso). Questo, dunque, è un investimento che potrebbe comportare un incremento marginale del valore della clessidra maggiore rispetto ad altre reliquie.