Kenneth Branagh è stato ospitato a Venezia 80 in una cornice particolare. Lui il protagonista di Assassinio a Venezia e lui l’Hercule Poirot che ha dovuto dare al terzo capitolo della saga una quadra narrativa diversa dai primi due appuntamenti.
In un certo senso anche Venezia c’entra qualcosa in questo tipo di discorso. Non è stata scelta a caso come set di uno dei franchise che più incuriosiscono nello scenario hollywoodiano.
Di recente, Kenneth Branagh è stato intervistato e chiamato in causa sull’argomento. La domanda che gli è stata posta è quale fosse il vero tema di Assassinio a Venezia, dopo che con Assassinio sull’ Orient Express e Assassinio sul Nilo si era toccato peccati capitali come vendetta e avarizia.
Kenneth Branagh, unitamente a Tina Fey e Jamie Dornan (altri due attori compartecipi dell’opera) ha convenuto che Assassinio a Venezia ha piuttosto a che vedere con la ricerca di un’entità al di sopra dell’uomo.
Nel concreto, la vera tematica è il dubbio se al di fuori della società umanamente costruita esista o meno un Dio a controllo di tutto.
Il regista di Belfast non sa dare chiaramente una risposta ma ammette che Venezia c’entra in questo gioco narrativo. La città ha la capacità di evocare un passato quasi esoterico. C’è chi dice che abbia il potere di trasmettere una sensazione di morte e decadimento.
Insomma, un luogo in cui si può fare la conoscenza con le proprie paure e si può riflettere sul significato dell’esistenza. Questo intende Kenneth Branagh quando si trova a parlare del significato del film.
Lo stesso carnevale era pensato orginariamente come una sorta di evasione dall’ordine socialmente precostituito e che aveva nel bigottismo uno dei suoi fondamenti essenziali.
Saggio associare questo concetto scenico e filosofico a una figura come Poirot che da un lato trasuda tradizione, mentre dall’altro si pone come un intelligente dubitatore. Sempre pronto quindi a mettersi in discussione e a rivalutare le proprie credenze senza fossilizzarsi troppo.
Il successo al botteghino di Assassinio a Venezia certifica la validità di questo grande impianto artistico. più di due milioni e mezzo finora, a poche settimane dall’entrata in programmazione di sala. La scelta è stata calcolata e si vede eccome.