C’è una crisi al confine: migranti bloccati in condizioni disperate, barriere di acciaio e filo spinato gettate sul loro cammino.
Non stiamo parlando del confine tra Stati Uniti e Messico, ma di quello che separa Polonia e Bielorussia. La Polonia ha speso oltre 400 milioni di euro per erigere un muro che si estende per più di cento chilometri, progettato per respingere i migranti provenienti soprattutto dall’Iraq e da altre zone del Medio Oriente.
La Bielorussia, nel frattempo, è stata accusata di attirare i richiedenti asilo nel suo Paese. Con la falsa promessa di un facile passaggio in Paesi dell’Unione Europea come Polonia, Lituania e Lettonia, in un cinico tentativo di destabilizzare l’UE.
Mur il documentario che racconta l’emergenza migranti
In questa calamitosa situazione umanitaria si inserisce la regista Kasia Smutniak con il suo documentario Mur, presentato in anteprima allo scorso Toronto Film Festival.
La Smutniak, nata in Polonia e diventata una star del cinema italiano (tra cui Loro di Paolo Sorrentino), da anni usa la propria immagine per promuovere associazioni umanitarie.
Alla conferenza stampa del TIFF la regista spiega perché è tornata nel suo Paese natale per denunciare le condizioni al confine con la Bielorussia. Il progetto ha messo la Smutniak e la sua troupe in pericolo e a rischio di arresto. la Polonia vieta di avvicinarsi al muro di confine. “La zona è off-limits per il pubblico, compresi gli operatori umanitari e i giornalisti”, osserva Al Jazeera.
L’esordio italiano di Kasia Smutniak alla Festa del Cinema di Roma
Dopo averla vista in decine di film, la Festa del Cinema di Roma 2023 sarà l’occasione per scoprire Kasia Smutniak come regista. Il suo debutto dietro la macchina da presa sarà inserito tra le proiezioni speciali del programma ufficiale della manifestazione in programma tra il 18 e il 29 ottobre.