Il regista americano James Gray è noto come uno degli autori più interessanti degli ultimi 20 anni. I suoi lavori dal titolo “Little Odessa” “I padroni della notte” “Two Lovers” sono stati presentati a diversi festival indipendenti di tutto il mondo e hanno fatto il loro ingresso a Cannes e a Venezia.
Vincitore di un Leone d’Argento alla regia, per il suo primo film “Little Odessa” del 1994 e con un Tim Roth come protagonista, Gray non ha mai riscontrato di un grande successo di pubblico. Le sue pellicole godono maggiormente di un apprezzamento di critica e ciò gli ha permesso di esprimersi sull’argomento.
Dopo che il suo precedente film “Ad Astra” ha ottenuto la candidatura ai premi Oscar come miglior sonoro, Gray è tornato quest’anno con “Armageddon Time” e intervistato dalla rivista “GQ” ha espresso la sua considerazione sull’ultimo insuccesso del suo lavoro.
Il regista, critica una visione di pensiero che condiziona numerosi fan della settima arte. L’idea di considerare bello un determinato film a seconda dei suoi incassi finanziari. Di come troppe persone siano interessate maggiormente al successo economico dell’opera che alla storia che quel film vuole comunicare e trasmettere.
Questo è particolarmente frustrante secondo il parere del regista, che dopo un forte impegno nel costruire una storia che riesca a intrattenere il pubblico, si vede ridurre il tutto a una mera questione di incassi e profitti.
Gray spiega inoltre che questo fatto è un comune denominatore per tutti quei prodotti che escono come un “non franchise”, e quindi relativo anche ai più indipendenti, quello di non generare grossi ricavi al tempo di oggi.
La questione però non ha alcuna influenza sulla reazione a lungo termine a un film. In poche parole il regista James Gray, ammette che anche se un’opera non ottiene riconoscimenti immediati da parte del pubblico, non significa che in futuro quel lavoro non possa non essere rivalutato e con il tempo acquistare il giusto valore che merita.
Grazie anche alle piattaforme streaming, se un film ha la possibilità di crescere il suo consenso negli anni successivi alla sua uscita in sala.