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Il ministero della guerra sporca: recensione del film su Prime Video

Uscito su Prime Video lo scorso 25 luglio, “Il ministero della guerra sporca” è diretto da Guy Ritchie con Henry Cavill tra i protagonisti. La pellicola è un esperimento bellico a metà strada tra lo scanzonato e il serio, con ispirazioni che vanno ad “Ocean’s Eleven” e “Bastardi senza gloria“. Il film è prima approdato nelle sale statunitensi lo scorso aprile, mentre in Italia solo in streaming.

In realtà “Il ministero della guerra sporca” suona un pochino come un’occasione sprecata, perchè un potenziale così alto a livello tematico, come l’operazione Postmaster contro gli U-boot tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, meritava un ritmo ben più alto ed emozioni diverse. E in effetti la sensazione che si ha è quello di un tipico action televisivo.

Henry Cavill Il ministero della guerra sporca

Il ministero della guerra sporca: cast, trama e recensione

Il cast è composto da Henry Cavill che interpreta Gus March-Phillips, il leader carismatico e coraggioso della squadra di terra incaricata della missione di sabotaggio. Con la sua fisicità e il carisma naturale, Cavill porta una presenza forte e autorevole al ruolo, perfettamente adatta al comandante determinato a portare a termine una missione cruciale.

Eiza González interpreta Marjorie Stewart, un’agente del SOE astuta e versatile. González riesce a bilanciare la forza e l’intelligenza del personaggio, utilizzando sia il fascino che la determinazione per reclutare alleati e raccogliere informazioni vitali per la missione. Alan Ritchson assume il ruolo di Anders Lassen, l’ufficiale della marina danese noto per il suo coraggio e le sue abilità straordinarie.

Con la sua imponente presenza fisica, Ritchson interpreta un personaggio risoluto e abile, l’unico non britannico a essere insignito della Victoria Cross. Henry Golding porta al ruolo di Freddy Alvarez sia carisma che determinazione. Come membro chiave della squadra, Golding rappresenta un personaggio abile e affidabile, indispensabile per il successo della missione. Alex Pettyfer interpreta Geoffrey Appleyard, il sabotatore catturato dalla Gestapo, e appare abile e resiliente. Rimane evidente il suo ruolo fondamentale nonostante la sua cattura iniziale.

Cary Elwes interpreta il generale di brigata Colin Gubbins, l’architetto dell’operazione Postmaster. Elwes porta al ruolo una combinazione di autorevolezza e ingegno, rappresentando il comandante che pianifica l’audace missione con il supporto indiretto di Winston Churchill. Til Schweiger assume il ruolo di Heinrich Luhr, il comandante delle SS. Schweiger, rende Luhr un avversario formidabile, aggiungendo quel minimo di tensione e drammaticità alla storia.

Eiza Gonzales

Azione e spionaggio tra le acque dell’Atlantico

Il Ministero della Guerra Sporca” è un avvincente racconto di azione e spionaggio ambientato nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, tra le acque pericolose dell’Atlantico controllate dalla flotta nazista. La storia inizia con due marinai inglesi, interpretati da Henry Cavill e Alan Ritchson, a bordo di un’imbarcazione che viene fermata per un controllo da una nave da guerra tedesca. La situazione apparentemente tranquilla si trasforma rapidamente in un bagno di sangue, evidenziando la tensione e la brutalità della guerra.

Dodici giorni prima, scopriamo che i due marinai, ex militari inglesi e svedesi, sono considerati pericolosi e inaffidabili dal governo britannico. Tuttavia, sotto il diretto comando di Winston Churchill (Rory Kinnear) e con la collaborazione degli ufficiali della marina Gubbins “M” (Cary Elwes) e Ian Fleming (Freddie Fox), viene formato un gruppo segreto speciale con l’obiettivo di combattere i nazisti al di fuori delle convenzionali regole di guerra.

Il maggiore Gus March-Phillips, è incaricato di selezionare personalmente i membri della sua squadra. Questo piccolo battaglione, composto da poco più di cinque uomini, si distingue per il suo approccio non ortodosso e le sue missioni ad alto rischio.

Winston Churchill

Le influenze cinematografiche di Guy Ritchie in “Il ministero della guerra sporca”

“Il Ministero della Guerra Sporca” non è semplicemente un film di guerra. Guy Ritchie, alla regia, attinge dalle stesse influenze di Quentin Tarantino, come Enzo G. Castellari, Sergio Leone e Brian G. Hutton, ma le rielabora in chiave di commedia avventurosa. Il risultato è la somma di generi, che combina elementi bellici, spy movie, black humour e avventura, anche se non del tutto riusciti.

La narrazione si va ad accompagnare da uno split screen vintage, un richiamo allo spirito de “I guerrieri” e “Giù la testa” (senza la componente rivoluzionaria), e ovviamente, l’influenza di 007, dato che il maggiore Gus March-Phillips fu l’ispirazione principale per Ian Fleming. La storia, vagamente ispirata a eventi reali tratti dai Winston Churchill’s Files desecretati nel 2016, racconta le gesta di un gruppo di superagenti inglesi che affrontano i nazisti in una serie di missioni pericolose e ad alto tasso di adrenalina.

Il cast offre performance efficaci, con Henry Cavill che si distingue in un ruolo inedito per l’ex Superman. Eiza González è affascinante nel ruolo di Marjorie Stewart, mentre la colonna sonora originale di Christopher Benstead, in parte ispirata a Ennio Morricone, aggiunge ulteriore profondità emotiva al film.

Il ministero della guerra sporca

Conclusioni

Sebbene il discorso politico sia sintetico, il film riesce a essere anche riflessivo, con numerosi riferimenti all’attualità dei conflitti bellici. La storia del maggiore Gus March-Phillips, apparentemente indistruttibile e leggendario, culmina tragicamente con la sua morte pochi mesi dopo gli eventi narrati, aggiungendo una nota di realismo e sacrificio eroico.

Anche se nel mondo cinematografico, gli elogi finali da parte di Winston Churchill lasciano pensare ad una strada aperta per uno o più sequel. “Il Ministero della Guerra Sporca” poteva avere più potenziale per l’azione, mentre i soldati tedeschi sono ridotti a semplici comparsate o macchiette senza un vero approccio bidimensionale.

Ma è purtroppo la cifra stilistica di Guy Ritchie che al di là della particolarità delle sue prime pellicole, il suo cinema continua sempre a rappresentare agli occhi di critici e spettatori il discorso del “meno peggio” e non del “potenziale”.

Il trailer

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

"Il ministero della guerra sporca" è l'ennesimo action di Guy Ritchie, ambientato stavolta durante la Seconda Guerra Mondiale. Il risultato finale però rimanda sempre ad una pellicola "salvabile" e non "potenziale".
Francesco Maggiore
Francesco Maggiore
Cinefilo, sognatore e al tempo stesso pragmatico, ironico e poliedrico verso la settima arte, ma non debordante. Insofferente, ma comunque attento e resistente alla serialità imperante, e avulso dai filtri dall'allineamento critico generale. Il cinema arthouse è la mia religione, ma non la mia prigione.

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