Ryan Coogler, regista dei due Black Panther e di Creed torna a dirigere Michael B. Jordan ne I Peccatori (Sinners, 2025). Il film viene pubblicizzato come horror soprannaturale, ma in realtà racchiude molto di più.
In brevissimo tempo dall’uscita in sala I Peccatori ha battuto ogni record d’incassi al botteghino, superando al momento della stesura di questo articolo i 186 milioni di dollari in tutto il mondo. Il film ha già conquistato critica e pubblico, raccogliendo tanti fan che hanno eletto il film a “instant classic”.
Vediamo se il successo riflette la qualità della pellicola.
I Peccatori – Trama
I gemelli Elijah “Smoke” ed Elias “Stack” Moore (interpretati da Michael B. Jordan) ritornano a casa sulle sponde del Mississippi nel profondo sud degli Stati Uniti. I due, dopo un passato da gangster per Al Capone, decidono di allontanarsi dalla città per aprire un jukebar per i neri, che vivono e lavorano nei dintorni, in un vecchio fienile. Con il ritorno s’incontrano vecchie conoscenze come Mary (Hailee Steinfeld), vecchia fiamma di Stack e il cugino Sammie (Miles Caton), figlio del pastore. Smoke ritrova Annie (Wunmi Mosaku), una maga voodoo con cui aveva avuto una figlia, morta alla nascita.
La notte dell’inaugurazione del jukebar, una figura affascinante e allo stesso tempo minacciosa di nome Remmick (Jack O’Connell) insiste per entrare nella struttura. Ben presto, una serata di musica e divertimento si trasformerà in un incubo in cui per uscirne vivi si dovrà aspettare l’alba. I due fratelli avranno l’aiuto di Mary, Annie, Sammie e dei coniugi Chow (Yao e Li Jun Li). Oltre a loro anche i cantanti Pearline (Jayme Lawson) e Cornbread (Omar Benson Miller) faranno il possibile per sopravvivere.
I Peccatori – Recensione
I punti di forza di I Peccatori sono tanti e tutti solidissimi. Innanzitutto, il film si suddivide in due parti che raccontano due storie diverse ma, ovviamente, complementari. La prima storia introduce tutti i personaggi principali e le relazioni con i due gemelli protagonisti. Lo spettatore assiste a una narrazione classica, sui toni del genere gangster/western e percorsa dalle note del blues. La seconda storia vede una creatura millenaria prendere di mira il jukebar e le persone al suo interno, scatenando il caos. Questo stacco netto tra le due storie è sapientemente eseguito dal cambio di regia di Coogler. Se nella prima parte abbiamo per lo più inquadrature fisse e musica blues in sottofondo, nella seconda ci sono più campi lunghi, montaggi frenetici e cambia anche il registro della colonna sonora.
“Tanto vale affrontare i demoni che conosciamo” viene detto all’inizio da uno dei due gemelli, tornati da Chicago. I due tornano in Mississippi con i soldi sporchi guadagnati con la malavita. La prima parte gira intorno ai soldi e a come attraverso di essi si possa anche imporre il proprio status sociale. Si delineano i caratteri divergenti di Smoke, energico e solido, e Stack, più ribelle e imprevedibile. Jordan offre due interpretazioni convincenti, studia a fondo le personalità dei due fratelli e ce le dona sullo schermo. Coogler costruisce anche quattro personaggi femminili accattivanti e ben approfonditi, cosa rara da trovare nei film horror di oggi.
Vampiri e seduzione
I Peccatori è un film molto sensuale nel modo di trasporre il desiderio senza ricorrere a nudità o a scene sessualmente esplicite. Gli sguardi, i dialoghi e la musica caricano l’intera pellicola di energia erotica. Non sorprende, quindi, la presenza dei vampiri, creature che da secoli sono famose per sedurre le vittime e cullarle in un piacere senza fine.
Nel dramma horror vampiresco uscito a inizio anno, cioè Nosferatu di Robert Eggers, la componente sessuale predomina la storia e tormenta la protagonista.
Ne I Peccatori i vampiri sono come il pubblico li conosce: bruciano al sole, non sopportano l’aglio e, soprattutto, devono essere invitati per entrare in uno spazio chiuso. Remmick è una figura affascinante e seduttrice e O’Connell incarna perfettamente il lato più animalesco del vampiro classico. La creatura non vuole annientare però Smoke e il suo gruppo, ma rendere tutti loro immortali per poter sopravvivere a coloro che li hanno perseguitati.
La musica salverà tutti da una vita mortale
L’altro macro tema di I Peccatori è senz’altro la musica. C’è una sequenza in particolare che non si può descrivere perché sarebbe uno spoiler (e perché bisogna viverla) che, però, raccoglie l’essenza di tutto il film.
La musica per Coogler diventa un ponte tra il passato, il presente e il futuro (come ci dimostra la scena post credit). Musica e vampiri ci parlano dell’immortalità umana. La possibilità di vivere per sempre rappresenta l’opportunità di essere liberi, di cantare, ballare e fare sesso senza rendere conto a nessuno. Rimane sempre una nota dolceamara di fondo che ci ricorda che quello che viviamo nella nostra breve esistenza dev’essere vissuto appieno per poterlo ricordare.
È bellissima l’idea di “contrapporre” blues e folk irlandese, perché entrambi i generi hanno origini antiche e rappresentano la libertà artistica di chi li esegue. La meravigliosa colonna sonora è firmata da Ludwig Göransson (Oppenheimer) e riesce a fare parlare le immagini come se non servissero i dialoghi. Per un assaggio del film, si può recuperare la playlist ufficiale su Spotify.
I Peccatori – Conclusione
I Peccatori è uno dei film horror più riusciti di quest’anno. Il cast è solido e ogni personaggio ha un ruolo specifico, nessuno è superfluo e si sacrifica invano. La componente sessuale c’è ma non supera mai il confine del voyerismo e i vampiri sono creature al contempo “classiche” e rivisitate che aggiungono elementi filosofici e soprannaturali alla pellicola.
Una nota negativa è stata la promozione del film, troppo concentrata sul ruolo “muscolare” di Michael B. Jordan. Probabilmente in Italia non è stato raggiunto il pubblico giusto, ma consigliamo assolutamente la visione in sala, dove ancora possibile.