HomeSerie TVGood Omens 2: (ri)ecco l’Apocalisse!

Good Omens 2: (ri)ecco l’Apocalisse!

Dopo quattro lunghi anni di attesa, Good Omens ritorna in grande stile. Tratta dal libro Buona Apocalisse a tutti! (Good Omens: The Nice and Accurate Prophecies of Agnes Nutter, Witch) di Neil Gaiman (Sandman) e Terry Pratcher, la serie racconta le avventure dell’angelo Aziraphale (Micheal Sheen) e il demone Crowley (David Tennant), ormai abituati alla vita terrestre, che cercano di scongiurare l’avvento dell’Apocalisse a ogni costo. Pensata inizialmente come una miniserie, il prodotto ha ottenuto un grandissimo successo e, di conseguenza, si è deciso di sfruttare questa piccola gallina dalle uova d’oro. La seconda stagione di Good Omens è stata distribuita su Amazon Prime Video il 28 luglio 2023.

Good Omens 2 – trama

Dopo essersi distaccati dalle rispettive fazioni, Aziraphale e Crowley conducono un’esistenza tranquilla tra gli esseri umani. Un giorno l’Arcangelo Gabriele (Jon Hamm) si presenta alla libreria di Aziraphale privo di memoria, preannunciando un evento catastrofico imminente. L’angelo e il demone, mentre provano a risolvere il mistero, nascondono Gabriele dalle legioni del Paradiso e dell’Inferno; inoltre cercano di far in modo che le umane Nina (Nina Soraya) e Maggie (Maggie Service) si innamorino.

Good Omens 2 – cast

Nella seconda stagione di Good Omens ritornano David Tennant e Micheal Sheen a interpretare, rispettivamente, il demone Crowley e l’angelo Aziraphale. Jon Hamm è di nuovo Gabriele e il suo personaggio ha un ruolo più importante all’interno della storia.

Miranda Richrdson, già presente nella prima stagione nei panni di Madame Tracy, è il demone Shax, mentre Derek Jacobi indossa di nuovo i panni del Metratron. Le attrici Nina Soraya e Maggie Service sono le umane Maggie e Nina. Shelley Conn sostituisce Anna Maxwell nel ruolo di Belzebù. I grandi assenti di questa stagione sono Frances McDormand e Benedict Cumberbatch, doppiatori di Dio e Satana.

Good Omens 2 – recensione

Esattamente come nella prima stagione, il tema del libero arbitrio riveste un ruolo centrale.

La risposta alla domanda “che cosa è successo a Gabriele?” ci viene data nell’ultimo episodio, quando scopriamo che l’Arcangelo si è innamorato di Belzebù. Il loro è un amore proibito, ma, quando arriva il momento di fare una scelta, Gabriele decide di passare il resto della sua eternità con Belzebù. Non sceglie Dio.

L’amore tra i due, esattamente come quello tra Nina e Maggie, funge da pretesto narrativo per far capire a Crowley il vero sentimento che prova nei confronti di Aziraphale. L’attrazione reciproca tra i due protagonisti è espilcita.

How deep is your love for Him?

Il demone è un personaggio nichilista, rassegnato all’idea che Bene e Male facciano parte della stessa medaglia; non crede più nel Paradiso, ma non crede neanche nell’Inferno. Aziraphale è l’unica “persona” in cui crede.

Al contrario, l’angelo è un’idealista e continua a riporre la sua fiducia nel Bene, nell’umanità e, soprattutto, in Dio. Non bisogna farsi domande, tutto fa parte di un progetto divino.

Tuttavia, un flashback ci mostra, per la prima volta, la lealtà di Aziraphale nei confronti del Paradiso vacillare. Si tratta dell’emblematico episodio biblico di Giobbe (Peter Davison), uomo virtuoso per eccellenza che viene messo alla prova da Satana per testare la sua fede; Dio non fa nulla, accetta che l’uomo subisca tutte le pene, compresa la morte dei figli. È proprio in questo momento che Aziraphale, esattamente come tutti gli esseri umani, si chiede se questo fantomatico piano ineffabile sia effettivamente giusto. Nonostante i suoi dubbi, nel finale di stagione sceglie, ancora una volta, di essere un’idealista e di credere nella superiorità del Bene. Vuole fare la differenza, vuole rendere il Paradiso un posto migliore, anche se la sua scelta lo porta a separarsi dall’unica “persona” che lo abbia veramente amato.

Una buona stagione… con qualche difettuccio

Good Omens è il cult di cui abbiamo bisogno. Sebbene si potesse benissimo fare a meno di una seconda stagione, il teatro dell’assurdo di Neil Gaiman intrattiene moltissimo.

Tuttavia, questa stagione non è esente da qualche difetto, percepibile sopratutto nella sceneggiatura. La narrazione è prevalentemente verticale, ogni episodio sembra fine a se stesso. Non ci sono collegamenti con la stagione precedente e, se non fosse per il cliffangher finale, sembra che si stia guardando una miniserie.

La storia d’amore tra Gabriele e Belzebù viene affrontata troppo velocemente, non si riesce a capire quando effettivamente si siano innamorati. Il loro rapporto segue uno sviluppo troppo simile alla dinamica di Aziraphale e Crowley, dunque si tratta di un espediente già visto e non riesce a convincere appieno.

Il queerbating tra i due protagonisti viene accantonato, ma, nonostante l’ottima chimica presente tra Sheen e Tennant, fa perdere un po’ della magia che c’era nel rapporto tra i due protagonisti. Forse sarebbe stato meglio vedere la dichiarazione di Crowley in (un’eventuale) terza e ultima stagione (Gaiman ha dichiarato di non voler proseguire oltre).

In conclusione

Micheal Sheen e David Tennant sono, ancora una volta, magnifici nei panni di Aziraphale e Crowley. Reggono perfettamente il peso di sei puntate e sarebbe assurdo pensare qualcun altro nei panni dei due protagonisti.

Siamo abituati nel vedere Jon Hamm in ruoli prevalentemente seri, eppure si è dimostrato un ottimo attore comico. La sua interpretazione ci fa conoscere un Gabriele alquanto diverso da quello della prima stagione, tantoché è impossibile non simpatizzare per lui. Molto gradito è stato il ritorno di Miranda Richrdson e Derek Jacobi.

Trailer

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Good Omens è una visione piacevolissima. Nonostante la narrazione poteva tranquillamente fermarsi con la prima stagione, è sempre divertente seguire Aziraphale e Crowley nelle loro follie. Gli attori sono tutti perfetti nei loro ruoli. Il difetto più grande? Ha troppi pochi episodi.
Arianna Dell'Orso
Arianna Dell'Orso
Vivo sul mondo reale unicamente con il corpo, ma la mia mente viaggia a Westeros, nella Londra dei Peaky Blinders e fa affari loschi con Walter White. Il cinema di Hitchcock è il mio spirito guida

ULTIMI ARTICOLI

Good Omens è una visione piacevolissima. Nonostante la narrazione poteva tranquillamente fermarsi con la prima stagione, è sempre divertente seguire Aziraphale e Crowley nelle loro follie. Gli attori sono tutti perfetti nei loro ruoli. Il difetto più grande? Ha troppi pochi episodi.Good Omens 2: (ri)ecco l’Apocalisse!