Enrico Ghezzi, critico, scrittore, autore e regista, è uno di quei personaggi in Italia a cui i cinefili devono tanto. La sua trasmissione storica, Fuori Orario, da anni è porto sicuro per i nottambuli affamati di cinema d’essai. Nel 2022, al Festival del cinema di Venezia, Enrico Ghezzi ha presentato la sua ultima opera, il film Gli ultimi giorni dell’umanità. Dall’8 maggio la Cineteca di Bologna lo distribuirà nei cinema italiani. Il monumentale film, dalla durata molto estesa (più di tre ore), si basa sull’archivio privato di Enrico Ghezzi, un insieme di materiali girati, camera alla mano, dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Duemila.
Oltre a queste preziose ed eterogenee immagini vi sono diversi estratti dai film di Abel Ferrara, Guy Debord, Aleksandr Sokurov, Bela Tarr, Straub & Huillet, Hans-Jürgen Syberberg, Kōji Wakamatsu, Sergej Paradžanov, Otar Iosseliani, Bernardo Bertolucci, Carmelo Bene, Federico Fellini.
Il film è stato realizzato da Enrico Ghezzi ed Alessandro Gagliardo, prodotto da Matango con Rai Cinema e Luce Cinecittà e Minerva Pictures Group.
Gli ultimi giorni dell’umanità: anticipazioni e poster
Ecco il poster ufficiale ed un estratto dal pressbook del film:
“Il panorama delle vicende umane incontra l’uomo con la macchina da presa. Il suo campo da gioco non ha confini, la sua curiosità non ha misura. Personaggi, situazioni e luoghi si accampano nel vissuto di un’umanità che è al contempo colei che vede e la cosa vista. Ma cosa sono gli ultimi giorni di questa umanità? Sono già trascorsi? Sono adesso o da venire? Nell’attesa gli astronauti dell’Atalante, nei loro sogni prometeici, incontrano la propria immagine in una bolla d’acqua. Lungo i tragitti dei piroscafi a mare aperto, una carezza, un affetto.
Allo specchio, camera in mano, si verifica, certo sempre incertamente, la propria cattura dentro quella corta, troppo corta, unità di tempo. Ma quello che abbiamo imparato è che non c’è una durata. Tutto quello che toccano diventa tempo, diventa azione, attesa e speranza, ricorda Demetra all’umano affaccendarsi. Frammento di frammenti. Per compiere un gesto che sfugga la malinconia e la giochi in un movimento addirittura impossibile. Il teatro di Marte di Kraus non ha ancora aperto, eravamo occupati ad an-archiviare. E questo dramma non può avere altro spettatore che l’umanità. Nella prima pagina del diario di Franz Kafka, un appunto: “Gli spettatori impietriscono quando passa il treno”.”.
Gli ultimi giorni dell’umanità appare già dalle prime anticipazioni interessante, e considerando l’incredibile lavoro pluriennale di Ghezzi vedere il film in sala sarà certamente un’esperienza che i cinefili non perderanno.