Il Festival del Cinema Europeo 2023, in programma dal 12 al 19 novembre a Lecce, dopo l’anteprima di Shoshana, accoglie con grande entusiasmo Franco Nero e Anna Galiena che hanno presentato Giorni felici di Simone Petralia, un’emozionante ed intensa storia d’amore di cui sono protagonisti. Dopo il suo esordio Cenere, in cui i temi della prostituzione e della droga servono a ritrarre un complesso e tormentato mondo giovanile, il regista messinese torna a trattare temi estremamente importanti e delicati ponendo al centro della sua analisi le fragilità umane. Giorni felici ripercorre il dramma di una coppia che dopo un lungo periodo di separazione trova il coraggio di ricominciare e di affrontare insieme un momento particolarmente difficile. Il film sbarcherà al cinema l’11 dicembre distribuito da Europictures e successivamente su piattaforma.
Giorni felici – La trama
Margherita (Anna Galiena) è una donna solare e un’attrice di successo che vive a Roma insieme a suo figlio Enea, un musicista insoddisfatto, e che ama circondarsi della compagnia dei suoi amici più stretti e della sua agente Michela. La sua carriera è costellata di numerosi riconoscimenti e presto parteciperà ad un nuovo ed entusiasmante progetto cinematografico a Los Angeles diretto da un giovane regista americano. All’improvviso però Margherita comincia ad avere gravi problemi fisici che la inducono a compiere degli esami approfonditi sul suo stato di salute attraverso cui scopre di essere affetta da SLA. All’improvviso la sua vita cambia, la donna deve rinunciare alla sua carriera, ai suoi impegni professionali e alle sue relazioni, mentre la malattia avanza inarrestabile costringendola presto all’immobilità.
Eppure, è proprio in questo drammatico momento che Margherita ritrova se stessa e soprattutto l’amore per Antonio (Franco Nero), l’ex compagno e padre di Enea. Insieme proveranno a ricucire le ferite del passato e a ricostruire la loro relazione.
Il punto di vista di Anna Galiena
Simone Petralia, che firma anche la sceneggiatura di Giorni felici, porta sul grande schermo un racconto coinvolgente che intende riflettere sulla precarietà della vita e sui rapporti umani. Rispetto al suo personaggio, Anna Galiena evidenzia il processo di rinascita che si compie nel corso della pellicola: “La SLA è una gabbia, perché continui a essere lucido ma non muovi più neanche le ciglia, ma Margherita entrando nella gabbia si libera. La sua libertà iniziale era un po’ quella degli iperattivi, che spesso finiscono per essere prigionieri di mille atteggiamenti diversi e a volte opposti. Margherita ha lasciato tante cose a metà, si è liberata di un rapporto che per lei era fondamentale ma non la faceva star bene, invece di affrontare i problemi con Antonio e forse risolverli. L’immobilità, però, la aiuta a ritrovare se stessa e ciò che per lei è fondamentale, e cioè l’amore per Antonio”.