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Five Nights at Freddy’s: la recensione

Five Nights at Freddy’s è un film horror del 2023, diretto da Emma Tammi e prodotto dalla Blumhouse, nota casa di produzione cinematografica di genere. La pellicola trae spunto dalla saga videoludica uscita nel 2014, ma rispetto al gioco manca di mordente. Si è voluto qui puntare su un fandom che, tuttavia, è rimasto molto deluso rispetto alle aspettative.

La trama

Perseguitato da un trauma infantile mai superato, Mike passa da un lavoro temporaneo all’altro andando incontro a ricorrenti problemi comportamentali. Dopo essere rimasto nuovamente disoccupato e rischiando quindi di perdere l’affido della sorellina Abi, si trova costretto ad accettare un posto come guardia di sicurezza notturna in una pizzeria, chiusa al pubblico dagli anni ‘80, di nome Freddy Fazbear. Di notte Mike ha degli strani sogni, collegati in qualche modo ai bizzarri pupazzi animatronic che caratterizzano il locale e che sembrano nascondere segreti letali.

Five Nights at Freddy’s

Il cast di Five Nights at Freddy’s

Nei panni di Mike, in Five Nights at Freddy’s troviamo Josh Hutcherson, attore poliedrico che è riuscito a distinguersi in molti ruoli e pellicole diverse. In particolare, in questa pellicola restituisce un personaggio tormentato ben interpretato. Il problema non sono le sue capacità di recitazione, ma la sceneggiatura. Accanto a lui, un attore cult del cinema horror, ovvero Matthew Lillard, noto al grande pubblico per il primo capitolo di Scream. Lillard possiede la capacità di avere un volto simpatico che cela uno sguardo inquietante, per questo funziona molto bene nei film di genere.

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Un horror (quasi) senza sangue

Five Nights at Freddy’s possiede diversi problemi di sceneggiatura. Il principale, tuttavia, è che risulta essere un composto senz’anima, che non è nè un film horror nè un film per ragazzi. In modo tale da aprirsi ad un pubblico più ampio e, quindi, evitare il tanto temuto “vietato ai minori di 18 anni”, Tammi e gli sceneggiatori hanno fatto un buco nell’acqua. Hanno di fatto creato una pellicola horror senza sangue, senza sorprese e che non spaventa affatto. Five Nights at Freddy’s, dunque, risulta essere più un film per adolescenti che un horror inquietante, come in realtà erano i videogiochi da cui prende spunto.

Five Nights at Freddy’s

La regia e la produzione si sarebbe potuta concentrare molto di più sulla tensione e sullo splatter. La trama di Five Nights at Freddy’s si prestava bene a lavorare su un aspetto gore in cui gli animatronics massacrano le loro vittime. La tecnica utilizzata del “vedo non vedo”, con poco sangue e poca violenza ha deluso il pubblico. Non solo, la sceneggiatura superficiale ha portato ad un finale pressoché prevedibile e banale. I fan della saga videoludica si sarebbero aspettati di rivivere la tensione e la violenza provate durante le sessioni di gioco. Un film realizzato principalmente per il fandom, ma di cui il fandom si dimentica in fretta è di fatto un lavoro non riuscito.

Five Nights at Freddy’s e le occasioni sprecate

Si può dire che ultimamente la Blumhouse stia perdendo qualche colpo a livello di produzioni horror. Five Nights at Freddy’s ne è una prova, un film che aveva moltissimo potenziale, ridotto alla parodia di se stesso. La pellicola soffre di innumerevoli problemi di messa in scena innanzitutto. Ciò che contribuisce al terrore in un film horror sono le ambientazioni e la fotografia, oltre che il montaggio e la colonna sonora. Tutti questi aspetti sono qui trattati in maniera molto superficiale. Le ambientazioni e la fotografia non hanno quel tono cupo e lugubre che caratterizza da sempre la pizzeria maledetta. Il luogo principale di azione sembra più un teatro di posa e non crea tensione nello spettatore. I movimenti di camera così come il montaggio sono banali e monotoni e non ci sono momenti memorabili. La colonna sonora è forse l’unica cosa che si salva, ma anche qui non eccelle.

L’aspetto più interessante di Five Nights at Freddy’s è sicuramente il passato di Mike e le sue capacità speciali. Mike, infatti, riesce a compiere dei sogni lucidi in cui lui stesso agisce e che hanno ripercussioni anche sulla realtà. Questa sua abilità lo aiuta a comprendere cosa sia accaduto realmente in quella inquietante pizzeria. Tuttavia la sceneggiatura ha deciso di affrontare in maniera superficiale questo aspetto, decidendo di non approfondirlo più di tanto. Così come il finale frettoloso, anche il passato di Mike e le sue capacità vengono banalizzate. La sceneggiatura Five Nights at Freddy’s sembra puntare molto di più sulla spettacolarità, sul cast e sul fandom che sulla storia in sè.

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Five Nights at Freddy’s

Conclusioni

Five Nights at Freddy’s è una pellicola che gli amanti del genere e i fan della saga videoludica aspettavano con ansia. La Blumhouse è riuscita, purtroppo, a deludere tutti. La volontà di produrre un film che fosse aperto ad una vasta categoria di spettatori, ha penalizzato il film stesso. La mancanza di sangue, di tensioni e di colpi di scena lo rende un prodotto piatto e superficiale. Nemmeno la presenza del gigante Matthew Lillard riesce a sollevare le gravi mancanze di questa pellicola. Purtroppo un buco nell’acqua per la Blumhouse, Five Nights at Freddy’s è un horror senza sangue, poco memorabile e assolutamente non spaventoso.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Five Nights at Freddy’s è un film horror che aveva un enorme potenziale, ma che purtroppo si è ridotto ad essere la parodia di se stesso. La Blumhouse ha dato vita ad una pellicola superficiale e per niente spaventosa, più adatta ad un pubblico giovane che a rientrare nella categoria horror. Nemmeno la presenza di Matthew Lillard ha saputo risollevare questo film votato solo a favore del fandom, ma che fallisce anche in questo.
Laura Maddalozzo
Laura Maddalozzo
Datemi uno schermo e dei popcorn e sono la persona più felice del mondo. Il mio habitat cinematografico? Un’apocalisse zombie o ovunque ci sia un’atmosfera horror

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Five Nights at Freddy’s è un film horror che aveva un enorme potenziale, ma che purtroppo si è ridotto ad essere la parodia di se stesso. La Blumhouse ha dato vita ad una pellicola superficiale e per niente spaventosa, più adatta ad un pubblico giovane che a rientrare nella categoria horror. Nemmeno la presenza di Matthew Lillard ha saputo risollevare questo film votato solo a favore del fandom, ma che fallisce anche in questo.Five Nights at Freddy’s: la recensione