Conosciuto per la saga di Benji, Joe Camp, è morto oggi nella sua casa nel Tennessee: aveva 84 anni. Ai tempi del lancio del suo film, a inizio anni ’70, diventò uno dei registi indipendenti di maggiore successo. Fondò la Mulberry Square Releasing con sede a Dallas per distribuire il suo film in modo indipendente arrivando ad incassare circa 40 milioni di dollari. Vinse inoltre un Emmy per “Benji at work“.
La morte è stata annunciata dal figlio regista Brandon Camp, che ha dichiarato che questo aveva una malattia da tempo.
Joe Camp, nel 2018 ha curato la sceneggiatura del suo film rivisitato dal figlio Brandom, ancora oggi disponibile su Netflix.
Camp oltre Benji
Oltre al franchise di lunga durata di Benji, iniziato nel 1974 e continuato fino al ventunesimo secolo, Camp ha co-scritto e diretto Hawmps!, la commedia western del 1976 che ha sostituito i cavalli con i cammelli e, The Double McGuffin del 1979, un film con Ernest Botgnine e George Kennedy.
Amante dei cavalli, scrisse un libro sulla sua esperienza con questi animali: The Soul of a Horse. Nonostante ciò però, la sua fama ad Hollywood deriva dall’amato bastardino del film per famiglie Benji del 1973, finanziato in modo indipendente.
Benji – 1974
Un cane meticcio è il beniamino (di nome e di fatto) di Cinzia e Paul, due fratellini la cui madre, non vuole accogliere l’animale in casa propria per motivi legati all’igiene.
Un giorno i due bambini vengono rapiti e portati in una casa abbandonata, che scopriranno essere anche il rifugio di Beniamino: il cane interviene in difesa dei due amici. Con il suo gesto eroico riesce a guadagnarsi poi il diritto di vivere con loro.
Il brano Benji’s Theme (I Feel Love) è stato premiato nel 1975 ai Golden Globe e candidato agli Oscar nello stesso anno per la migliore canzone.
Il film in questione, del 1974, è il primo di una serie di cinque film sul meticcio chiamato Benji.