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Doppiaggio: come iniziare e come si diventa doppiatori

Che cos’è il doppiaggio? 

Il doppiaggio è il processo di aggiunta del suono a un prodotto video (un film, uno spot, una serie tv, un cartone animato, un videogioco) originariamente creato solo con una colonna sonora. 

Il doppiaggio divenne popolare negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, quando veniva utilizzato per tradurre film stranieri in italiano. Il doppiaggio è ancora oggi utilizzato come dispositivo artistico, ma anche come un modo per correggere le colonne sonore di film live-action che erano state originariamente registrate in una lingua sul posto, ma vengono mostrate con i sottotitoli in un’altra lingua.

Il termine “dub” è spesso usato in modo intercambiabile con il termine “doppiaggio”.

In alcuni paesi, come l’India e il Pakistan, gli attori che eseguono il doppiaggio vocale sono chiamati “artisti del doppiaggio”.

Il processo di doppiaggio: cosa comporta? 

Il doppiaggio è il processo di ri-registrazione del dialogo, degli effetti sonori e della musica in un film o in un programma televisivo con nuovi attori. Questo processo di solito avviene in diverse lingue.

Il processo di doppiaggio inizia con la traduzione della sceneggiatura, in modo che sia comprensibile per gli attori che la doppiano. Molte volte viene eseguito un vero e proprio adattamento dei testi, per adeguare i dialoghi ai modi di dire e alla cultura del paese di destinazione del film.

Per esempio, se nella pellicola originale viene usato un gioco di parole che non avrebbe lo stesso effetto in un’altra lingua, il gioco di parole viene riscritto (riadattato) per il pubblico target della nuova traduzione.

L’adattamento dei dialoghi non è sempre una cosa semplice. Il sito Tom’s Hardware ha raccolto una serie di adattamenti non proprio riusciti.

Completata la fase di traduzione e adattamento vengono registrati i dialoghi e i suoni per abbinare i movimenti delle labbra degli attori originali. In questa fase, specie per produzioni di un certo livello, è presente un direttore del doppiaggio oltre a uno o più tecnici del suono.

Il passaggio finale è l’aggiunta della musica e degli effetti sonori.

Come diventare doppiatori professionisti

Il voice over è un ottimo modo per iniziare la tua carriera di doppiatore. È un po’ più facile che iniziare direttamente nel settore più complicato e impegnativo del doppiaggio vero e proprio.

Le voci fuori campo non sono più solo per le produzioni ad alto budget. Sono parte integrante di videogiochi, documentari, film, pubblicità, cartoni animati, podcast, audiolibri e persino segreterie telefoniche aziendali.

Contrariamente a quanto si pensi, non è necessario avere una voce nitida e profonda per fare il doppiatore.

Naturalmente il primo suggerimento è quello di iscriversi a una scuola dove viene insegnato il doppiaggio, per apprendere i primi rudimenti. Ce ne sono molte, sparse in tutta Italia.

Un consiglio poi è quello di esercitarsi continuamente nel doppiaggio, per esempio cercando degli script on line e leggendoli a voce alta, magari registrandoli con uno smartphone per riascoltarli.

Affidati a un trainer che valuti i tuoi esercizi e continui la tua formazione, per esempio lavorando sugli accenti, sui diversi tipi di voci dei personaggi, sul canto. Molti coach lavorano tramite Zoom o piattaforme simili.

Crea una demo della tua voce. È essenziale per far capire alle persone come suona la tua voce. La demo deve essere breve (2 minuti al massimo), di buona qualità tecnica, basata su un testo in cui ti trovi a tuo agio.

Se hai già fatto qualche lavoro di doppiaggio, chiedi ai tuoi clienti di fornirti dei campioni da poter usare a questo scopo.

In questo modo potrai essere chiamato per partecipare alle audizioni.

Per ulteriori informazioni e consigli puoi rivolgerti a uno studio di doppiaggio audio che potrà fornirti le indicazioni per entrare in questo meraviglioso mondo. Inoltre gli studi professionali dispongono di sale insonorizzate e di attrezzature specialistiche che ti permetteranno di registrare dei provini di alto livello.

Roby Antonacci
Roby Antonacci
Giornalista per Vanity Fair, collaboratrice per Moviemag, scrivo da sempre di cinema con un occhio attento a quello d'autore, una forte passione per l'horror e il noir, senza disdegnare i blockbuster che meritano attenzione.

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