Depp vs Heard, o meglio The Defamation Trial II, ha chiuso i battenti più di un anno fa. Eppure Netflix ha pensato ci fosse ancora qualcosa da dire. Confezionando tre puntate con lo scopo di scandagliare la actual truth. La cui traduzione non è affatto la verità attuale, in alcuni casi ricostruibile attraverso un attento lavoro di indagine e approfondimento, ma la verità effettiva.
A dire il “vero”, l’argomento centrale di questo nuovo prodotto, atteso in uscita sulla piattaforma il prossimo 16 Agosto, sarà il caso socialmediatico, esploso a suon di video su Tik Tok, meme dissacranti e live streaming su Youtube, che ha tenuto banco per tutte le sei settimane, e oltre, di svolgimento del processo.
Depp vs Heard, la stagione due del processo tra hashtag e verità scomode…
Per onore della cronaca, si trattava della seconda causa intentata da Depp, dopo quella del 2020 contro il The Sun che lo aveva definito un wife beater, ossia un picchiatore di mogli. Causa persa: e partiva l’hastag #JusticeForJohnny. Poi Amber, vincolata da un accordo di reciproca riservatezza concluso al latere del divorzio, si era proclamata “un personaggio pubblico rappresentativo dell’abuso domestico” sul The Washington Post a Dicembre 2018, strizzando l’occhio al #MeToo.
Servito quasi su un piatto d’argento il palcoscenico per la rivincita dell’ex pirata dei Caraibi, rivisto a Cannes 2023 di nuovo al centro della scena. E così si arriva alla causa del 2022. Che si è conclusa con un doppio verdetto. Risarcimento a Johnny Depp, riconosciuto diffamato, per 15Mln (in realtà 10,35). Risarcimento a Amber Heard, diffamata dall’avvocato Adam Waldman nel 2020, all’epoca legale dell’attore.
La docuserie Netflix non è la prima sull’argomento e in molti hanno avuto modo di commentare le udienze dello scorso anno. Che cosa dobbiamo aspettarci di nuovo da questo prodotto? Nelle intenzioni dei suoi ideatori sembra si voglia andare alla ricerca dei fattori che hanno fatto nascere il caso socialmediatico. Con qualche analisi e riflessione sui limiti e le insidie sulla ricerca dell’actual truth e sul mare delle fake news e del clickbaiting.
Non vi resta che rimanere sintonizzati sui nostri “schermi” per sapere se sarà andata davvero così.