Le critiche a The Idol sono una delle notizie più importanti della settimana. Neanche il tempo di presentare i primi tre episodi che, durante la stessa messa in onda della serie su Hbo, stanno già piovendo considerazioni di tutti i tipi.
L’appuntamento era di quelli attesi e non poco. Con Sam Levinson si pensava di andare ormai sul sicuro dopo il successone di Euphoria (e a tratti quel tocco che lo aveva contraddistinto si vede pure).
Le critiche a The Idol partono però dalla delusione di fondo (tecnica e contenutistica) che la serie sta dimostrando, puntata dopo puntata.
Non sapendo veramente da dove cominciare, si può innanzitutto dire che la logica retrostante sembrerebbe essere marcatamente maschilista (tanto per cambiare). Non si avrebbe contezza di cosa Jocelyn pensa, ma la stessa resterebbe una vera e propria bambola in balìa del volere degli uomini.
Non la vediamo ragionare, sorridere o questionare le scelte altrui. Piuttosto ci si trova davanti a un giocattolo utilizzato dai grandi produttori discografici per trarne un profitto sempre più vantaggioso.
The Idol – Sessualizzazione e non solo
Già questa segmentazione pervadente dell’immaginario della protagonista basterebbe per fare delle critiche a The Idol un qualcosa di molto tangibile e sensato.
Oltre che sulla mancanza di un punto di vista femminile, i giornali e i telespettatori si stanno concentrando su una sessualizzazione senza anima della vita degli artisti. Sì probabilmente questa costituisce anche uno spunto apprezzabile ma, per come viene messa in scena, si riduce tutto a seni e orgasmi scollegati dalla trama.
Non verrebbe approfondito concretamente il personaggio di Jocelyn. Una bella ragazza in preda a ansie e insicurezze che però non ha quel mordente narrativo che la rivesta di un concreto ruolo di vittima.
Insomma, per farla breve, è tutto molto poco credibile a detta dei più.
Ancora mancano degli episodi chiave per provare a trasformare una cocente delusione in rivalsa. Almeno metà della serie dovrà cercare di alleviare le critiche a The Idol per quello che comunque si presenta come un prodotto sensato e ricercato.
Ha molto in comune con Euphoria ma il glitter scintillante ha lasciato il passo a un rosso sciapo (poco passionale per intenderci). Questo paragone sembra essere l’esatto corrispettivo che può indicarsi per descrivere il rapporto tra attese e riuscita.