HomeNewsColman Domingo commuove Venezia con Dead Man’s Wire

Colman Domingo commuove Venezia con Dead Man’s Wire

Venezia ha accolto con entusiasmo Dead Man’s Wire, il nuovo film di Gus Van Sant, che martedì sera ha raccolto undici minuti di standing ovation. Protagonista sul red carpet e in sala è stato Colman Domingo (Sing Sing, The Four Seasons), che non ha trattenuto le lacrime davanti all’abbraccio del pubblico e, durante gli applausi, ha guidato la platea in un coro di “Gus! Gus! Gus!”, con il regista che osservava visibilmente emozionato.

Il thriller, ambientato negli anni ’70, racconta la storia vera di Tony Kiritsis, interpretato da Bill Skarsgård (Nosferatu), un imprenditore di provincia che si trasforma in fuorilegge e diventa suo malgrado eroe popolare. Nel 1977 Kiritsis sequestrò il proprio agente ipotecario, chiedendo cinque milioni di dollari, l’immunità da accuse legali e persino delle scuse ufficiali. Oltre a Skarsgård e Domingo, nel cast figurano Dacre Montgomery (Stranger Things), Myha’la (Il mondo dietro di te), Cary Elwes (Il ministero della guerra sporca), John Robinson (Elephant) e Al Pacino (Scarface). Skarsgård, impegnato nelle riprese di un nuovo progetto, non ha potuto partecipare alla première.

Venezia

Van Sant tra indipendenza e riconoscimenti

Prima della proiezione, Gus Van Sant ha ricevuto il Campari Passion for Film Award, un riconoscimento che celebra la sua carriera e il contributo al cinema indipendente. “Un cineasta unico, dotato di una prospettiva profondamente indipendente e di una straordinaria capacità di connettersi con il pubblico”, lo ha definito il direttore della Mostra, Alberto Barbera, sottolineando come Van Sant abbia saputo muoversi “tra il sistema hollywoodiano e i circuiti del cinema d’essai, senza mai lasciarsi imprigionare dalle regole dell’industria e rimanendo fedele a una visione personale coraggiosa e in continua evoluzione.”

Il regista ha accolto il premio con ironia: “Campari, è una bevanda che ho,” ha detto sorridendo, scatenando le risate della sala. Poi, con tono più serio, ha aggiunto: “Venezia è sempre stata un grande luogo dove presentare film, una delle istituzioni più antiche, quindi è bellissimo essere qui.”

Con Dead Man’s Wire, Van Sant torna a raccontare l’America attraverso una storia vera che mescola tensione, dramma e riflessione sociale. E l’ovazione della Sala Grande sembra confermare che, a 73 anni, la sua visione resta più viva e attuale che mai.

Angela Pangallo
Angela Pangallo
Cresciuta tra i supereroi Marvel e le atmosfere del cinema indipendente newyorkese. Appassionata di narrazioni potenti e originali, amo esplorare il confronto tra le grandi produzioni hollywoodiane e le voci più intime e innovative del cinema d’autore. Cerco storie che lasciano il segno e parole per raccontarle.

ULTIMI ARTICOLI