Christopher Nolan: i segreti del successo
Dopo il trionfo al botteghino ottenuto da Oppenheimer, Christopher Nolan cerca di spiegare i motivi che lo hanno portato ad ottenere risultati così importanti nel corso della sua carriera. Ha deciso infatti di condividere con Variety le strategie che si nascondono dietro al suo successo clamoroso. Il lungometraggio ha infatti incassato 948.740.000, contro i 100 milioni di costo. Quello che stupisce è come attraverso un biopic tanto complesso, sia riuscito a raggiungere un esito tale. Nonostante il regista non abbia una risposta certa a questa domanda, infatti dal suo punto di vista non ci sono ingredienti particolari in grado di determinare un grande film; ha piuttosto commentato la sua carriera e i responsi e atteggiamenti registrati da parte del pubblico.
La sua risposta
La maggior parte dei lungometraggi di Christopher Nolan hanno ottenuto risultati importanti al botteghino e sono sempre stati acclamati dagli spettatori. Quest’ultimo però non vuole trovare una risposta univoca, anche perchè fermandosi a riflettere su aspetti del genere è molto probabile che le grandi idee, perdano valore. Quasi nessuno dei suoi film ha deluso le aspettative in termini di costi/ricavi, fatta eccezione per Tenet. La parte restante della sua carriera è filata piuttosto liscia nel complesso. Di seguito il suo commento:
“Con alcuni film, le tempistiche diventano perfette, in un modo che nemmeno tu avresti mai potuto prevedere. Quando cominci a lavorare su un film, mancano due o tre anni dalla data d’uscita, in pratica cerchi di centrare un bersaglio mobile, cioè l’interesse del pubblico. Ma a volte cogli l’onda e la storia che stai raccontando è quella che la gente aspetta“. Christopher Nolan segue dicendo: “È chiaro dal boxoffice che il pubblico cerca cose che non ha mai visto prima. Siamo usciti da un periodo in cui era meravigliosamente rassicurante per gli executive degli studios pensare che i loro marchi potessero andare avanti così all’infinito, con un successo prevedibile. Ma non potete negare che chi va al cinema ha desiderio di novità“.