HomeNewsChalamet ai David di Donatello: una bella sorpresa

Chalamet ai David di Donatello: una bella sorpresa

L’attesissima edizione 2025 dei celeberrimi David di Donatello si è tenuta ieri, 7 maggio, con visibilio generale della platea. Un evento, questo, da sempre molto sentito e che mira a celebrare con grazia ed eleganza il meglio del cinema italiano.

Giunto alla sua 70ª edizione, l’evento è stato un’occasione per onorare il talento nazionale, con premi che spaziano dalle migliori interpretazioni alla regia, sceneggiatura, fotografia e molti altri aspetti della produzione cinematografica.

Quest’anno, numerose sono state le vittorie memorabili. Vermiglio, di Maura Delpero ha trionfato, portando a casa ben sette statuette. Non sono mancati poi altri importanti riconoscimenti. Anche un attore americano amatissimo in Italia, Timothée Chalamet, ha vinto un David inaspettatamente.

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Chalamet ai David 2025: un riconoscimento atteso

Tra tutti questi talenti nostrani, però, è spiccato uno americano ma italiano di adozione: Timothée Chalamet. Attore fenomenale, amatissimo per le sue proverbiali capacità attoriali, Chalamet si è fatto conoscere e apprezzare dal grande pubblico con il famoso film di Luca Guadagnino, Chiamami Col tuo Nome.

Nondimeno, diversi passi sono stati fatti da allora. Chalamet è diventato una brillante stella nel firmamento di Hollywood, ma non solo. Il giovane artista, innamorato dell’Italia, ha ricevuto tanto amore in cambio dal Belpaese. Un amore che si è tradotto, ieri, nella consegna del David Speciale.

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L’attore americano, nonostante la sua ormai conclamata notorietà, ha ricevuto il David con grande umiltà. Ha affermato: Sento una connessione profonda con questo paese e sono grato alla comunità cinematografica italiana. Mi sento umile di fronte a questo premio. Per me è un onore incredibile riceverlo in Italia, un paese la cui cinematografia mi ha dato molto.

Citando come fonte di ispirazione maestri del calibro di De Sica e Fellini, il giovane attore ha trasmesso tutta la sua ammirazione per un paese che lo ha accolto con tanto affetto.

Un premio meritatissimo, che incarna l’internazionalità che da sempre contraddistingue il cinema italiano.

Marcella Calascibetta
Marcella Calascibetta
La mia passione per la parola scritta è sbocciata pienamente all’età di sedici anni e, per mia fortuna, non è mai scemata. Quella per la settima arte, invece, credo di averla avuta dalla nascita. Hitchcock, Kubrick, Bava, Argento, Von Trier e Fellini hanno saputo, con il loro talento, accendere questo fuoco che mi accompagna da che ho memoria, rendendo il momento della visione cinematografica un felice incontro di tecnica e sentimento.

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