Con il testo Cesare Zavattini Diari. Vol. 1: 1941-1958 si vuole rendere omaggio ad un’autorità italiana del cinema di finzione e non.
Italo Calvino disse che il neorealismo non è stata una scuola, ma piuttosto un insieme di voci che si manifestarono nell’ambito della letteratura, del cinema, della pittura ed altro.
Cesare Zavattini, nato in provincia di Reggio Emilia all’inizio del ‘900, fu una delle personalità più poliedriche di questa fase della cultura italiana che come Pasolini unì alla passione del cinema, l’impegno politico.
Negli anni ’30 del Novecento, Cesare Zavattini entra negli ambiti editoriali milanesi, dove si distingue per sagacia ed ironia. E’ scrittore, ma anche soggettista e sceneggiatore. Sempre in quegli anni, lavora per “Cinema ed illustrazione”, un titolo esemplificativo del suo lascito.
Infatti l’autore, oltre a lavorare nel cinema, si ricorda per i suoi quadri che compie nei momenti di quiete dal 1938. I quadri che rappresentano i funerali passeranno alla storia, testimonianza del lato più umbratile di Cesare Zavattini.
Nel 1935 esordisce con “Darò un milione” di Mario Camerini e continua con titoli di film di minore rilievo, sino a lavorare con Alessandro Blasetti, Vittorio De Sica, Luchino Visconti ed altri che lasciano un solco molto profondo nella produzione filmica degli anni ’50.
Nell’ambito cinematografico Cesare Zavattini si distingue nel documentario e nei film-inchiesta per aver ideato la tecnica del pedinamento. Con questo metodo, la macchina da presa (MDP) segue l’uomo per strada come se venisse ripreso nell’attuazione del movimento medesimo, fornendo un certo sapore di immediatezza.
Promuove tantissime iniziative come la fondazione dei cinegiornali liberi e la creazione di cooperative ed associazioni di autori cinematografici.
Ma è nel 1979, con la fondazione dell’AAMOD (Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico) che compie un gesto politico e culturale di assoluta rilevanza per il mondo dell’audiovisivo e non solo.
I Diari ricordano, se pur in parte, la vita di questo immenso uomo che ha vissuto per l’immagine ed il cinema.
Zavattini fornisce un ricco quadro della sua epoca, raccontandone miti e personaggi. Ci presenta il Po, Luzzara il luogo natìo, Roma set di numerosi film. Gli scritti son stati raccolti da Valentina Fortichiari e Gualtiero De Santi per l’editore La nave di Teseo.
In uscita in queste ore, questo testo ci parla di un raffinatissimo intellettuale che si meravigliava del fatto che con quaranta metri di pellicola si raccontasse un solo minuto di vita.
Questo spaccato della sua esistenza, seppur breve, ci arricchisce attraverso riflessioni sulla pace e su Dio, sulla famiglia e la figura del padre.
Il testo è perfetto per arricchire le nostre biblioteche, per appassionati di cinema e non.