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Butcher’s Crossing: il western targato Nicolas Cage

Butcher’s Crossing è un film western del 2022 diretto da Gabe Polsky, con protagonista Nicolas Cage (Rusty il selvaggio, Peggy Sue si è sposata, Stregata dalla luna, Ghost Rider, Con Air, Face Off, Via da Las Vegas, Pig, Longlegs, Dream scenario, The family man, Il ladro di orchidee, Il talento di Mr. C, Renfield, ecc.).

Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 1960 di John Edward Williams.

Nicolas Cage va a caccia di bisonti nel film dello scrittore e regista Gabe Polsky. L’attore interpreta un uomo dallo sguardo selvaggio del vecchio West che porta con sé un giovane e impaziente membro dell’Ivy League alla ricerca di un’enorme mandria di bufali.

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Butcher’s Crossing non è niente di meno che una versione di Moby Dick ambientata in un mare d’erba, una storia di ossessione e follia.

Butcher's Crossing

Butcher’s Crossing: la trama

Il protagonista di Butcher’s Crossing è il giovane Will Andrews (Fred Hechinger), che arriva dalla grande città nella cittadina del titolo alla ricerca di nuove esperienze. Così contatta un vecchio amico di suo padre, McDonald (Paul Raci), un uomo duro ed esperto dedito alla caccia al bufalo, contribuendo a un’industria della pelliccia che sa benissimo essere in declino. Questo è il motivo per cui non presta molta attenzione al ragazzo. Will finisce, così, a lavorare con il misterioso Miller (Nicolas Cage), ossessionato dal ritorno in una mitica valle nascosta per dare la caccia al più grande gruppo di bufali mai visto.

Emozionato, Will dà tutti i suoi soldi a Miller, e in breve tempo lasciano la città per perquisire la valle; Il primo potrà trovare le nuove esperienze che tanto cercava, e il secondo potrà realizzare un sogno dal quale è ossessionato da anni. Ma i due non vanno da soli. Sono accompagnati dal vecchio Charlie Hoge (Xander Berkeley) e dall’aggressivo Fred Schneider (Jeremy Bobb). E quello che sembra essere un viaggio relativamente semplice si trasforma lentamente in un’intensa storia di sopravvivenza, soprattutto quando Miller si rivela ossessionato dai bufali, incapace di tornare al suo villaggio finché non avrà ucciso e scuoiato tutti. Dopotutto la pelle di bufalo è molto preziosa da quelle parti…per il momento.

Butcher’s Crossing: la recensione

Butcher’s Crossing è un curioso western. Più interessato all’esplorazione dell’ambizione eccessiva e all’uso apparentemente inarrestabile delle risorse naturali, che ai cliché che siamo soliti vedere in altri esponenti del genere. Con un ritmo a tratti glaciale e limitato, in una certa misura, dal suo budget, il film ci regala una interpretazione superlativa del grande Nicolas Cage, ed è interessante per come sviluppa un tempo e un luogo molto specifici, che oggi possono sembrare estremamente distanti.

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Il regista e co-sceneggiatore Gabe Polsky fa un buon lavoro facendoci scoprire il west americano della fine del XIX secolo utilizzando le scenografie. La città di Butcher’s Crossing sembra completamente reale: sporca, logora e piena di polvere, che sviluppa un’atmosfera palpabile di desolazione e disperazione. E fa lo stesso con i personaggi, da quelli principali a quelli secondari. Prendiamo il caso della giovane Francine (Rachel Keller), una prostituta dalla quale Will diventa ossessionato, tanto da iniziare ad avere allucinazioni di lei mentre viaggia con Miller (in una delle sequenze più confuse e allo stesso tempo interessanti del film).

Butcher's Crossing

Questa sequenza onirica rappresenta le poche opportunità che ci sono in un paese di quel tipo, e il poco contatto che i suoi abitanti hanno con le persone provenienti da fuori; l’abbandono di persone che cercano solo di sopravvivere e che dipendono dalle poche risorse che hanno a portata di mano.

Un plauso speciale al direttore della fotografia David Gallego, le cui immagini di un paesaggio in gran parte disabitato sono ipnotizzanti e al montatore Nick Pezzillo, che crea alcuni montaggi allucinogeni che riflettono il deterioramento mentale ed emotivo dei personaggi.

Nicolas Cage e Fred Hechinger regalano performance toccanti

Will è un ragazzo pulito, innocente, che arriva in un contesto molto estraneo al suo, quasi come un turista, alla ricerca di qualcosa che non avrebbe mai potuto trovare né in città né all’università. Hechinger lo interpreta, almeno inizialmente, come un cervo alla luce dei fari, costantemente impressionato da persone molto diverse da lui.

Ma è proprio per questo che il cambiamento di carattere del personaggio e la sua evoluzione finale finiscono per funzionare; Will conclude il film in modo molto diverso da come lo aveva iniziato, avendo visto insieme a Miller luoghi e situazioni che non avrebbe mai potuto immaginare. E Butcher’s Crossing non ha paura di mostrarci tutto ciò: dagli uomini violentemente assassinati dai nativi americani, ai bufali scuoiati. 

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E ovviamente abbiamo Nicolas Cage. Con la testa rasata e una barba impressionante, l’eccentrico attore interpreta Miller in modo sorprendentemente misurato, senza cadere in situazioni estreme come quelle a cui siamo abituati. Piuttosto, è affascinante vedere come il personaggio cada gradualmente nell’ossessione, giustificando le sue azioni con il desiderio di denaro, e lasciando da parte i suoi compagni di viaggio. D’ altronde Miller è più interessato a scuoiare i bufali che alla sopravvivenza dei suoi compagni e amici.

Se avesse esagerato di più con la sua interpretazione, il Miller di Cage sarebbe diventato una caricatura. Ma interpretato in modo più sottile, diventa piuttosto una sorta di racconto ammonitore, che ci mostra cosa può accadere a un uomo quando abbandona tutto per concentrarsi su un unico obiettivo e nient’altro.

In conclusione

Butcher’s Crossing non è per tutti. È un film che a volte si muove a un ritmo glaciale, che include molta crudeltà sugli animali (falsa, ovviamente) e che si traduce nei suoi messaggi. Tuttavia è il tipo di film che riesce comunque a ipnotizzare, più che altro grazie al lavoro di sviluppo dei personaggi, ad alcuni aspetti visivi e, in questo caso in particolare, alla performance magnetica di Nicolas Cage.

Butcher’s Crossing è un condensato del mito del sogno americano, una critica che è ancora valida oggi. Il ritmo regolare potrebbe risultare banale per gli spettatori che si aspettano un western classico, ma coloro che sono disposti a intraprendere questo viaggio alle sue condizioni saranno ricompensati da un lavoro straordinario sui personaggi e da una struttura tematica furtivamente efficace.

Butcher's Crossing

Un’esperienza violenta, dura e diversa. Butcher’s Crossing ha uno stile dark e un senso straziante di dura resistenza che solo una vera avventura può offrire.

Il trailer del film

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Butcher's Crossing è un western semplice ma solido con location meravigliose. Cage offre un'altra performance intrigante, in linea con la sua recente produzione. Questo western cupo e pessimista, per niente ricco di azione, si concentra su altro: si tratta di un viaggio psicologico avvincente sull'impatto che questi uomini stavano avendo su una terra che non apprezzavano abbastanza. Paura, ansia e terrore sono i cardini del cupo dramma di Gabe Polsky, che ricorda i western revisionisti e cupi degli anni '70 e '80.
Laura Pavanello
Laura Pavanello
Con la fantasia si può fare il più spettacoloso viaggio che sia consentito ad un essere umano". E questo per me è il cinema, il mio oggetto di studi, la mia passione, ma soprattutto il luogo dove i sogni diventano realtà.

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