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Buongiorno, notte: l’interno claustrofobico di Marco Bellocchio

In questi giorni, al Festival di Cannes viene presentato in anteprima Esterno notte di Marco Bellocchio, prima metà di un film in due parti che verranno distribuite al cinema rispettivamente il 18 maggio e il 9 giugno, per poi essere trasmesso come miniserie su Rai 1 in autunno. Questo film, che si prospetta essere un’opera molto ambiziosa, racconta il rapimento di Aldo Moro, tema che Marco Bellocchio aveva già trattato nel 2003 con Buongiorno, notte.

Buongiorno, notte: trama

Buongiorno, notte segue il periodo di prigionia di Aldo Moro (Roberto Herlitzka) attraverso gli occhi di Chiara (Maya Sansa), membro della Brigate Rosse e intestataria dell’appartamento in cui Moro viene recluso. Con il passare dei giorni la ragazza comincia a nutrire sempre più dubbi sul progetto omicida dei suoi compagni, domandandosi qual sia realmente la cosa giusta da fare.

Buongiorno notte

Buongiorno, notte: recensione

Il film di Bellocchio si ispira al libro Il prigioniero di Anna Laura Braghetti, una delle brigatiste che si occuparono della detenzione di Aldo Moro. Il film prende spunto dalla figura di Anna Laura Braghetti per dare forma al personaggio di Chiara, interpretato da Maya Sansa. Tutto è raccontato dal suo punto di vista, già a partire dall’inizio. Le prime scene non ci spiegano cosa stia accadendo, lo spettatore che conosce il fatto di cronaca è portato a ricostruire da solo la narrazione in base a ciò che gli viene mostrato. Solo quando vediamo Chiara esultare davanti al televisore alla notizia del rapimento di Aldo Moro il film comincia a svelare le proprie carte.

Così come il titolo del film rappresenta un ossimoro, è ossimorico anche il rapporto che il film di Bellocchio instaura con il fatto di cronaca a cui si ispira. Buongiorno, notte viaggia lungo un binario che alterna la quotidianità dei brigatisti, in particolare di Chiara, a numerosi momenti onirici in cui i sogni della protagonista prendono vita. Se quindi la narrazione si allontana dalla realtà per concentrarsi sui sogni di Chiara, dall’altra parte sono presenti numerosi inserti da telegiornali e reportage dell’epoca, che riportano tutto su un piano di profondo realismo quasi documentario.

Questa doppia anima perdura dall’inizio alla fine, sfumando di continuo i confini tra realtà e finzione. E il titolo ossimorico rappresenta anche i turbamenti che animano il personaggio di Chiara. Da un lato c’è l’oscurità, la complicità al rapimento e all’omicidio di Aldo Moro. Dall’altra c’è la luce, il tentativo di ribellarsi a quel disegno, di dire la propria e di impedire che lei e i suoi compagni si macchino di quel delitto. Le scelte registiche e le inquadrature sottolineano questo conflitto interiore, Chiara sa di combattere per la giusta causa, ma non crede che sporcarsi le mani di sangue sia la strada da percorrere. I sogni diventano così la sua salvezza, la sua redenzione. Bellocchio mette in scena un doppio finale: Chiara riesce a far fuggire Moro dalla sua prigione. Il personaggio interpretato da Roberto Herlitzka vaga per le strade di una Roma deserta, finalmente libero e in pace. Lo spettatore vive così un momentaneo sollievo, dovuto alla salvezza di Moro e all’avvenuta redenzione del personaggio protagonista.

Buongiorno notte

Il finale vero e proprio però ci riporta alla realtà dei fatti: la liberazione di Aldo Moro era solo un sogno di Chiara. Nella realtà Moro viene condotto dai brigatisti verso il suo destino. Per ribadire che è questa la storia reale, al termine di tale sequenza ci vengono mostrati i filmati di repertorio del funerale di Moro. Le immagini artefatte e cinematografiche del Moro liberato si contrappongo ai filmati dei telegiornali, portatori di un realismo che scandisce la netta separazione tra quella che è la verità dei fatti e quello che invece è il sogno di Chiara.

Personaggi e interpretazioni

Chiara è il personaggio più approfondito del film. I suoi compagni appaiono dei corpi senza anima in confronto a lei, il film si interessa a raccontarne la vita privata e il rapporto con la sua famiglia. Buongiorno, notte è un film in cui si parla poco e in cui i pochi dialoghi presenti sono quasi sempre didascalici, perché è una pellicola interessata prevalentemente al mostrare.

In tal senso le interpretazioni seguono questa linea didascalica. Non è certo la recitazione il punto forte di Buongiorno, notte, film in cui quasi tutti i personaggi non sono persone, incarnano piuttosto un tipo politico. Le uniche due eccezioni sono Chiara e l’Aldo Moro Roberto Herlitzka, forse l’unico interprete, a dare realmente forma ad un essere umano. Il suo Aldo Moro è un personaggio umano, fragile e intimorito difronte al destino, ma comunque risoluto, tanto da cercare in tutti i modi di uscire dalla propria prigionia, attraverso una lotta intellettuale con il capo dei brigatisti interpretato da Luigi Lo Cascio.

Nonostante il caso Aldo Moro abbia riguardato un grandissimo numero di personaggi e situazioni, Buongiorno, notte è un film “piccolo”, delimitato da un perimetro di situazioni e figure che lo rendono una narrazione claustrofobica. È un film che si instaura in una dimensione di prigionia a doppio livello, da un lato la prigionia di Aldo Moro e di Chiara, dall’altra quello dello spettatore. La pellicola si svolge quasi interamente nell’appartamento del sequestro, le vicende esterne vengono appena evocate dai dialoghi dei brigatisti o dalle notizie al telegiornale.

È un film che rievoca il contesto storico e sociale attraverso pochi elementi che legano l’interno con l’esterno. Buongiorno, notte è anche un dialogo ossimorico tra il dentro e il fuori, tra il luogo della prigionia e il mondo esterno che assiste impotente al martirio di Aldo Moro.

Vent’anni dopo questo film, Bellocchio ha deciso di rientrare in quel mondo e raccontarci il rapimento di Aldo Moro attraverso una prospettiva diversa. Come da lui stesso annunciato, Esterno notte sarà un’opera più corale rispetto a Buongiorno, notte, in cui non si racconteranno più le vicende dall’interno, ma dall’esterno.

PANORAMICA RECENSIONE

regia
soggetto e sceneggiatura
interpretazioni
emozioni

SOMMARIO

Buongiorno, notte racconta un evento di grande importanza per la storia dell'Italia repubblicana. Il rapimento di Aldo Moro viene narrato dal punto di vista di un personaggio interno al sequestro, attraverso un racconto claustrofobico sul rapporto tra luce e oscurità.

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