“Alle volte basta un niente” recitava il titolo di una piece teatrale brillante e che parlava, ovviamente, d’amore. Per Biancaneve, l’atteso live action Disney, affidato alla regista più in voga del momento, Greta Gerwig, con la sua Barbie che impazza al botteghino, è un nuovo turno di polemiche e reazioni.
Scatenate, questa volta, da un innocuo cinguettio da parte del Daily Mail US. Che ha fatto il giro del mondo, svelando l’aspetto delle sette creature magiche, quelle che il giornale statunitense chiama “the seven… politically-correct companions“.
Biancaneve, la spinosa questione che parte da lontano
Per una volta possiamo escludere che si tratti di una polemica cavalcata ai soli scopi promozionali. E su questo le posizioni assunte da Disney hanno già avuto modo di far parlare. Si è commentato infatti, da più parti, di questo personalissimo (auto)revisionismo storico, che ha portato la major storica del cartone a inserire, a corredo di alcune delle sue pellicole, disclaimer su stereotipi e discriminazioni contenuti nei suoi vecchi prodotti. Fino ad arrivare a vere e proprie epurazioni… a vantaggio però solo del pubblico dei piccini.
E che sembrerebbe motivare la produzione dei live action, inaugurata da La Sirenetta, per quello che è destinato, sicuramente nelle intenzioni della casa di produzione, ad un nuovo rinascimento Disney, ispirato a principi inclusivi e politically-correct.
Biancaneve di origini ispaniche e CGI per le sette creature
Prosegue quindi così il cammino per la realizzazione della nuova pellicola, con data prevista di uscita, per ora, sciopero congiunto permettendo, fissata al 2024. Già al momento dell’annuncio del nome della protagonista, Rachel Zegler, si erano scatenati i vari animi, i pro e i contro. Con frasi e battute anche di basso livello. Una fra tutte? Neraneve…
La stessa attrice era intervenuta sul progetto, e sulla facile ironia che si era diffusa sull’essere politicamente corretti abbracciato da Disney e in particolare per Biancaneve. Rivendicando “Sì, lo siamo… perché ce n’è bisogno“. E non sono passate inosservate le parole, di più di un anno fa, di Peter Dinklage, il celebre Tyrion Lannister di Game of Thrones, durante l’episodio del podcast WTF di Mark Maron. Ed ecco quindi l’intervento della CGI per i sette coprotagonisti.
Biancaneve nel “nuovo rinascimento”
Disney sembra tenere la barra dritta e rispondere colpo su colpo. Giustificando a voce ferma la scelta sulle “sette creature magiche”. Che non saranno più nani che vanno in miniera e vivono in una capanna, come nel primo lungometraggio a cartoni del 1937. Approccio diverso e consulenza di membri della comunità affetta da nanismo. Per compagni di avventura della nuova eroina che vogliono assolutamente moderna e che verranno quindi realizzati in post produzione con l’intervento della CGI.
L’aspetto più gerwighiano? Biancaneve, ovviamente, non ha più bisogno del principe, azzurro, bianco o arcobaleno. E quindi si salverà da sola. Appuntamento, quindi, per le prossime anticipazioni.