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Archie, il Cary Grant casalingo che ancora non possiamo vedere

Archie, una miniserie in quattro puntate sulla stella di Hollywood Archibald Alec Leach. Se questo nome non vi dice nulla, sappiate che si tratta del premio Oscar Cary Grant. Dell’uomo più affascinante del cinema che fu. Britannico di nascita e dall’incarnato inconfondibile, è stato interprete di vari generi. Da commedie a film romantici. O da film di furti in Costa Azzurra, come Caccia al ladro, al protagonista perfetto dei gialli di un genio come Alfred Hitchcock.

Un ritratto quasi privato e casalingo è stato Good Stuff, A Reminiscence of My Father. Biografia data alle stampe nel 2011 dall’unica amatissima figlia. Quella Jennifer Grant che ha seguito le sue orme diventando attrice. E partecipando alla pellicola del regista premio Oscar Damien Chazelle nel ruolo di Mildred Yates Babylon. Ma sarà un racconto di Archie-Cary Grant che non ti aspetti.

Archie, rivisto e interpretato da Jason Isaacs

A cimentarsi in questo biopic l’attore che ha dato il volto al Lucius Malfoy nella saga di Harry Potter. Un personaggio nel personaggio. Una prova d’attore a confronto con un attore capace di lasciare un segno ed un’identità inconfondibile. Ma c’è molto altro in questa serie che sbarcherà il prossimo 23 novembre sulla piattaforma del Regno Unito ITVX. In Italia ancora off-limits.

Archie racconterà la storia del britannico nato a Bristol quasi 120 anni fa e diventato l’icona dell’attore americano. Che con la gavetta da saltimbanco ha attraversato l’oceano. Approdando a Broadway. E grazie a registi come George Cukor e Howard Hawks nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Per una carriera unica ed irripetibile che metterà da parte, a 62 anni, per la sua amata Jennifer.

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Archie-Cary Grant tenero e affettuoso con Jennifer bambina

Archie, una produzione da attendere

L’uomo vero dietro la maschera perennemente abbronzata. Non celava segreti scandalosi o brutti vizi sui quali si taceva sotto la collina con la scritta della città degli angeli. Ma le debolezze della persona, il suo bisogno di controllo. Che aveva una radice antica e dolorosa. L’allontanamento dalla madre Elsie quando era bambino. Perché il padre Elias James Leach l’aveva fatta internare in un’ospedale psichiatrico.

Di quella triste storia, Archie sapeva un’altra versione: quella che la donna fosse morta. E per fortuna molti anni più tardi, già famoso, potrà rincontrarla. E andarla a trovare insieme a sua figlia Jennifer. Colmando in parte un’assenza durata una dolorosa eternità. Di questo e di altro racconterà la serie.

Prodotta da Jeff Pope con la stessa Grant, e Dyan Cannon, sua madre e quinta (ex) moglie dell’attore, e Rebecca Hodgson come produttrici esecutive. E con una sfilata di Cary Grant, impersonato nelle varie età dal piccolo Dainton Anderson, Calam Lynch (Theo Sharpe in Bridgerton) e Oaklee Pendergast (The Impossible). Nel cast Laura Aikman, Harriet Walter e Kara Tointon.

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