Il principale evento cinematografico internazionale turco, l’Antalya Film Festival, è stato cancellato a causa di pressioni politiche. Ad esse sono seguite una marea di polemiche, scatenate dalla presenza di un esplosivo documentario nella selezione.
Il documentario, intitolato Decreto e diretto dalla regista Nejla Demirci, racconta la difficile situazione di un medico e un’ insegnante, licenziati dai loro impieghi governativi. Questo in seguito allo stato di emergenza dichiarato dopo un fallito tentativo di colpo di stato avvenuto il 15 luglio 2016 in Turchia. In quella giornata, un gruppo di soldati turchi, attraverso l’uso di carri armati, aerei da guerra ed elicotteri, ha cercato di rovesciare il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Erdogan ha subito accusato il suo ex alleato, il religioso musulmano Fethullah Gulen, residente negli Stati Uniti, il quale ha negato tali accuse. Successivamente, più di 130.000 presunti sostenitori di Gulen in Turchia sono stati licenziati dai loro impieghi nell’ambito di una purga d’emergenza seguita all’insurrezione militare.
Il Sindaco di Antalya, Muhittin Bocek, ha annunciato la cancellazione dell’Antalya Film Festival il 29 settembre. Infatti il Ministero della Cultura e del Turismo turco, ha ritirato il suo sostegno all’evento, dissociandosi del tutto.
Il direttore artistico del festival di Antalya, Başak Emre, ha confermato a Variety in un messaggio di testo che l’evento, previsto dal 7 al 14 ottobre, è stato cancellato. Questo dopo molte discussioni riguardo all’inclusione di Decreto nella selezione, ma ha preferito non rilasciare un commento sulla vicenda.
Cosa si era deciso sulla proiezione di Decreto all’Antalya Film Festival?
Pochi giorni fa gli organizzatori del festival avevano acconsentito a ritirare il documentario Decreto in seguito alle rivendicazioni di questioni legali in sospeso. Questo, a sua volta, ha scatenato una raffica di critiche nella comunità cinematografica turca, con molti membri della giuria che si sono dimessi e molti registi locali che hanno ritirato i loro film dalla selezione in segno di protesta.
Successivamente, Decreto è stato nuovamente incluso nella selezione, e il governo ha ritirato il suo sostegno finanziario. Il sindaco, che è membro dell’opposizione, ha deciso di cancellare la 60ª edizione e di destituire il presidente del festival Ahmet Boyacioglu e il direttore artistico Emre. La colpa è di aver gestito in modo inappropriato questa situazione altamente delicata.
Le turbolenze politiche e i boicottaggi dei cineasti turchi su questioni spinose non sono una novità al festival di Antalya. Ma questa è la prima volta che la politica ha portato alla cancellazione completa di questo prestigioso festival. In passato sono state premiate importanti pellicole, tra cui Quo Vadis Aida, per la regia di Jasmila Žbanić. Mentre nell’edizione 2022, a trionfare come miglior film era stato il dramma boliviano El Visitante, diretto da Martin Boulocq.