L’incontro tra Angelina Jolie e Alessandro Baricco è un connubio di rara bellezza. Come ha raccontato lo scrittore, è avvenuto tutto per magia e con un’inconsueta delicatezza, una stima reciproca che ha portato entrambi gli artisti a conoscersi ed ad apprezzarsi.
Angelina Jolie è arrivata al Torino Film Festival per presentare il suo ultimo film Without Blood (prodotto da Fremantle, Jolie productions, The Apartment pictures e De Maio entertainment), che ha scritto, diretto e interpretato, tratto dal bestseller di Baricco Senza Sangue (2002). L’attrice premio Oscar, ha fin da subito sentito una grande attrazione dal libro dello scrittore torinese, che l’ha portata a credere nel progetto di un adattamento cinematografico senza nessuna esitazione.
Ad Angelina Jolie il premio la Stella della Mole
“È un piacere per me – ha detto Baricco – consegnarti il premio della mia città, la Stella della Mole“, riconoscimento che ha ricevuto poco prima della proiezione in sala del film. Angelina Jolie ha dichiarato il suo fascino per la scrittura “cinematografica” di Baricco, che fa individuare immediatamente al lettore un’immagine, una scena, quasi come fosse una sceneggiatura.
Ha detto – inoltre – “è uno studio sull’umanità e sui rapporti umani”. La sua intenzione era cercare di rimanere fedele il più possibile al testo, dichiarando “provando a leggere nella mente di Baricco”.
Il film, ambientato in Italia, ha come protagonista l’attrice Salma Hayek, ed è volutamente ambientato in un luogo non precisato, all’indomani di un conflitto. La storia, esplora i valori in gioco universali sulla guerra, sull’orrore e la distruzione umana. Ma anche il tema della memoria e della guarigione da ferite traumatiche.
Alessandro Baricco ha detto di essersi commosso come non mai dopo aver visto il film, considerandolo uno dei più belli tratti dai suoi libri. Ha poi dichiarato qualcosa in più sull’incontro tra i due: “È una di quelle cose magiche che avvengono nella vita di uno che fa un mestiere magico, mi scrisse una mail ed è come se ti scrivesse Jessica Rabbit o Topolino invece era lei, e mi ha scritto una lettera su ‘Senza sangue’ che forse è il testo più bello sul libro che abbia mai letto, come comprensione, dolcezza, intelligenza. Lei mi ha invitato a Los Angeles, a casa sua; questo viaggio poteva essere difficile sulla carta ma lei lo ha reso facile e si è messa a cucinarmi un piatto di spaghetti, non male, e abbiamo cominciato a parlare del libro“.