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2012 di Roland Emmerich

Sin prima dell’avvento dell’anno 2000 si è subito pensato che l’inizio del nuovo secolo sarebbe cominciato con un Armageddon, le macchine che avrebbero avuto coscienza e sterminato tutti come in Terminator, c’era poi chi continuava a perpetuare la profezia del calendario Maya che finiva esattamente con il solstizio d’inverno il 21 Dicembre del 2012.

Ed è proprio parlando dei Maya che oggi ci introdurremo il film 2012 di Roland Emmerich uscito nelle sale italiane nel 2009.

Non è il primo film catastrofico in cui Roland Emmerich si cimenta, basti pensare a Indipendence Day (1996)  o The Day After Tomorrow (2004). Il nostro regista tedesco ha sempre apertamente prediletto i film catastrofici, si vede nella cura che mette più nella composizione visiva in sé che nelle storie che si intrecciano in esso, sperimentare gli effetti visivi delle varie generazioni (un po’ come James Cameron).

2012 film prodotto dalla Columbia Pictures, Centropolis Entertainment, Farawel Production e The Mark Gordon Company; distribuito in Italia dalla Sony Pictures Entertainment Italia. Disponibile ora su Prime Video a Noleggio.

2012

Cast

Jackson Curtis (John Cusack); Kate Curtis (Amanda Peet); Carl Anheuser (Oliver Platt); Presidente Thomas Wilson (Danny Glover); Charlie Frost (Woody Harrelson); Adrian Helmsley (Chiwetel Ejiofor);  Laura Wilson (Thandiwe Newton).

Trama 2012

E’ il 2009 ed il Dottor. Adrian Helmsley arriva in India, un suo caro amico di ricerche gli rivela delle importanti ricerche su cosa accade all’interno della crosta terrestre: il mondo si sta surriscaldando.

Tornato negli Stati Uniti, porta l’importante scoperta all’attenzione del Capo dello staff ed al Presidente. Il Presidente porta all’attenzione del G8 le scoperte e da lì si darà il via ad un piano delle Nazioni Unite per la creazione e l’organizzazione del salvataggio delle opere d’arte e non solo.

Tre anni dopo ci troviamo in California, West Coast, facciamo la conoscenza di Jackson Curtis, scrittore fallito, e della sua ex moglie con compagno e figli. Jackson come lavoro guida una limousine per un miliardario russo Yuri Karpov.

Jackson parte per un campeggio al parco di Yellowstone con i figli, incontra il commentatore radiofonico Charlie che col suo camper trasmette proprio da lì, Charlie parla costantemente di una fine del mondo e che esiste una mappa per delle “astronavi” create dai governi per salvarsi a cui Jackson non crede.

Nel frattempo in California Kate ed il suo compagno si ritrovano in un supermercato proprio durante una scossa di terremoto che spazza a metà il market.

Il vero inizio del film

Riaccompagnati di corsa a casa, Jackson va a lavorare giusto in tempo per accompagnare i due gemelli, figli del miliardario russo, all’aeroporto sentendo una scossa di terremoto si precipita a casa della ex moglie, ed è proprio in quel momento che la faglia di Sant Andreas incomincia a spostarsi creando un potente terremoto che distrugge ogni cosa facendo inabissare completamente la California, mentre i Curtis più compagno di Kate si salvano tramite un jet privato.

Jackson arrivato a Yellowstone cerca Charlie che si trova su una delle cime più alte del parco, continuando a trasmettere in radio gli avvenimenti che stanno capitando davanti a lui, Jackson lo raggiunge chiedendogli della mappa che riuscirà a recuperare nel momento in cui tutto il parco si innalza divenendo un super vulcano ed esplodendo.

Ormai a corto di carburante per il jet, atterrano all’aeroporto di Las Vegas dove il caos regna sovrano e tutti gli aerei e jet sono fermi a terra per colpa della nube piroclastica proveniente da Yellowstone. Trova Yuri Karpov, il suo capo che cerca di partire a sua volta, riescono a trovare un aereo abbastanza grande per poter coprire grandi distanze e con l’aiuto del pilota privato di Karpov partono verso la China.

Nel mondo intanto si alternano scene di tsunami su Washington, terremoti così forti da distruggere persino San Pietro in Italia.

Arrivati in Cina comprendono che le astronavi non sono altro che grandi arche sottomarine appositamente costruite per poter salvare tutte le opere d’arte, gli animali selezionati di qualsiasi specie e le persone che hanno speso i soldi per i biglietti. Curtis riesce non senza parecchi intoppi a salire sull’arca ed alla fine a salvarsi insieme alla sua famiglia.

2012 Recensione

Come detto in precedenza Roland Emmerich è molto più concentrato sull’aspetto visivo del film che sulla forza della sceneggiatura in sé, nella sceneggiatura, molto debole, troviamo dialoghi spiegone e scene servite con cucchiaino.

Come elemento debole, la sceneggiatura in sé non racconta nulla di nuovo, ci sono i personaggi a capo di un progetto che danno il via all’avventura dandoci gli elementi introduttivi a capire il contesto; l’eroe (Jackson Curtis) che partendo già da una situazione di svantaggio sviluppa il suo arco narrativo attorno a catastrofi naturali che sembrano aspettare solo lui per scatenarsi, mentre la sua vita familiare e lavorativa gira intorno a lui come un hula hoop.

Il vero protagonista

Jackson Curtis, scrittore di romanzi di fantascienza che non è riuscito ad emergere, separato, l’ex moglie vive in una villetta insieme al nuovo compagno (chirurgo) ed i figli, rigorosamente un maschietto arrabbiato col padre tanto da chiamarlo col nome, ed una femminuccia piccola anima pia insicura ma che è sempre in mezzo come il prezzemolo.

Per quanto esistano Sei distinte linee narrative di personaggi che si intrecciano verso la fine (alcune di esse con lo spessore emotivo di un foglio di carta), la famiglia Curtis è quella che trascina tutta la storia per la stra maggioranza del tempo divenendo elemento trainante del film.

2012 è un film che dovrebbe essere visto solamente con la sospensione di incredulità, più per ammirare gli effetti visivi ed essere cullati dalle colonne sonore che applicarsi sui dialoghi o nel trovare un senso alle dinamiche scontate.

PANORAMICA RECENSIONE

Regia
Soggetto e Sceneggiatura
Interpretazioni
Emozioni

SOMMARIO

Per chi piace il genere catastrofico o ama particolarmente gli effetti visivi senza cercare un qualche significato profondo di trama.

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